La schizofrenia occidentale verso la Cina

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La schizofrenia occidentale verso la Cina


Oggi titolo di Milano Finanza: "La Cina ha ripreso a correre, cinque mosse per cavalcarla". Mentre, sempre oggi, su Il sole 24 ore si magnifica una fiera a Shanghai. Mi dà fastidio che questo paese sia visto solo in termini di denaro, di speculazione, di vendite, di affari, di consumo. Sempre e solo questo.

Da una parte la menano sulla dittatura, dall'altra vorrebbero che governo, imprese pubbliche e private e popolo acquistassero i loro prodotti, aumentassero gli acquisti e le occasioni di affari.

Questo paese non è mai visto in termini di storia, cultura, costumi, tradizioni, eredità di una rivoluzione cominciata nel 1921. Solo business, come ieri con la Yellen. E poi visto come minaccia sistemica, chiusura ai loro investimenti, decisioni, in termini di green, per bloccarla, uccidendo, come un boomerang, l'economia occidentale. I turisti cinesi visti solo come frequentatori di Via Condotti o Via Montenapoleone, gli stilisti che nel giro di un giorno, come Arnault, guadagnano 12 miliardi di euro grazie agli acquisti cinesi e asiatici. Mai un incontro, per sentire le loro ragioni, le loro aspettative, come vedono il mondo. Consumatori di merci, acquirenti di azioni nelle borse per farle salire. Poi si grida al lupo al lupo se il governo fa arretrare i colossi privati, per loro è uno scandalo.

Ma il vero scandalo è che loro non accettano che, sin dal 1921, è il marxismo la loro guida, associata ad elementi keynesiani e schumpeteriani, che loro, nel loro Occidente, hanno disconosciuto. Ora hanno carta, loro produzione. E quindi diventano schizofrenici, da una parte minaccia, dall'altra business e come cavalcarlo. L'Occidente non ha piu' anima, per chi crede non ha piu' fede, solo denaro.

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