Lawfare in America Latina: chiesta la carcerazione preventiva per l'ex presidente argentina Cristina Fernandez

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Lawfare in America Latina: chiesta la carcerazione preventiva per l'ex presidente argentina Cristina Fernandez



di Fabrizio Verde
 

Si parla del fenomeno noto come lawfare quando leggi, procedure giudiziarie e giuridiche, vengono utilizzate per colpire i propri avversari e nemici. Insomma, un utilizzo tutto politico della giustizia. Questo è precisamente quanto sta accadendo in America Latina dove le élite provano a far fuori attraverso la via giudiziaria quei leader progressisti che potrebbero tornare sulla scena in luogo dei fantocci neoliberisti insediati. 

 

Lula in Brasile si trova incarcerato senza alcuna prova. In Ecuador l’ex presidente Correa viene accusato di malversazione dal suo ex delfino Lenin Moreno che una volta eletto ha compiuto un vero e proprio tradimento politico. Tanto da indirre finanche l’ex presidente uruguayano Pepe Mujica a chiedersi se Moreno sia ancora ascrivibile alla sinistra. Lo stesso accade in Argentina dove il discusso giudice Claudio Bonadio ha chiesto il carcere preventivo per l'ex-presidente e senatrice argentina Cristina Fernandez de Kirchner per ‘associazione illecita’, accusata di aver ricevuto tangenti da imprenditori operanti nel settore dei lavori pubblici all’epoca dei governi da lei presieduti. 

 

L’eventuale arresto dell’ex presidente del’Argentina dipenderà dal voto per revocare l’immunità da senatrice di cui gode. Devono essere due terzi dei legislatori ad esprimersi a favore informa agenzia EFE. 

 

Il Pubblico ministero accusa Cristina Fernandez di guidare una vasta rete di corruzione che ha coinvolto politici e uomini d'affari durante le sue due amministrazioni presidenziali (2007-2015), che hanno seguito quella del suo defunto marito, Nestor Kirchner (2003-2007).

 

Il caso contro Fernandez è basato su prove vaghe pubblicate in una rivista del quotidiano argentino ‘La Nacion’, che ha pubblicato le fotocopie di otto quaderni di Oscar Centeno, l'autista di Julio de Vido, ministro della Pianificazione e degli Investimenti Pubblici tra il 2003 e il 2015, durante le amministrazioni targate Kirchner e Fernandez.

 

Secondo il quotidiano argentino di tendenza conservatrice, l’autista teneva registri di presunte borse piene di denaro che gli amministratori societari consegnavano all’amministrazione Kirchner. Cristina Fernandez ha ripetutamente negato le accuse di corruzione.

 

La richiesta di carcerazione preventiva giunge il giorno seguente la denuncia dell’ex presidente. CFK ha infatti pubblicato un video nella giornata di domenica dove condanna i raid compiuti dalla polizia il mese passato nelle sue tre abitazioni in relazione al caso di corruzione 'causa de los cuadernos' contro di lei. 

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