Marchionne, perché "humana pietas" e silenzio

Marchionne, perché "humana pietas" e silenzio

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Non possiamo che sottoscrivere ogni singola parola di questo breve ma intenso commento di Mauro Gemma sulla figura di Marchionne, un uomo in fin di vita. Per quanto criticabile durante il suo operato - e nessuno più de l'AntiDiplomatico ha sottolineato con durezza le criticità per i lavoratori delle scelte dell'ex ad di Fiat-Crysler - in questi momenti ci deve essere solo silenzio, "humana pietas" e rispetto per la famiglia. Arriverà il tempo per il giudizio politico. Ma non è questo.


di Mauro Gemma


Penso che nessuno metta in dubbio cosa io possa pensare dell'operato di Marchionne e del ruolo fondamentale da lui giocato nell'arretramento complessivo dei diritti e nel peggioramento delle condizioni dei lavoratori del nostro paese. Certo il mio non è un giudizio positivo.

Ma trovo desolante che di fronte alle sue attuali gravissime condizioni di salute, ci siano, anche tra chi sostiene di essere comunista, quelli (anche alcuni che svolgono ruoli dirigenti in organizzazioni politiche e in organi di stampa) che si abbandonano in Facebook a manifestazioni di autentica esultanza per la sofferenza che sta colpendo in questo momento un essere umano e chi gli è vicino negli affetti. 

Se pensiamo che già gli antichi saggi parlavano di "humana pietas", ne ricaviamo che queste manifestazioni di insensibilità (e anche imbecillità) sono uno dei troppi segni inequivocabili dei tempi malvagi che stiamo vivendo e che diciamo di combattere.

E io, proprio perché sono un comunista, non ci sto. Fatela finita per cortesia, e almeno mantenete il silenzio.

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