Nigel Farage e il gioco al massacro sul M5S

Nigel Farage e il gioco al massacro sul M5S

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Chi è Nigel Farage? Secondo i giornali sarebbe diventato il successore di Hitler, marchiato di misoginia, xenofobia, razzismo, omofobia: un criminale in breve. “Ecco i segreti dell’alleato di Grillo”, insinua L’Unità. Allora è vero che il caro vecchio Beppe stava oltre Hitler, perciò l’incontro con il nuovo “Führer”. A parte le battute, che molti a quanto pare non riescono a cogliere e a comprendere senza sollevare una questione di paternale opportunità (oh ma non si scherza su queste cose!), l’obiettivo dei diversi influencer in rete e vari troll esagitati è ancora una volta screditare il movimento. Tutti a condividere status, foto, articoli sul nuovo mostro e a dire “ecco chi era veramente Beppe, avevamo ragione”. Tutti contro Beppe e M5S. Quale occasione più ghiotta di un incontro con un ultra conservatore estremista di destra inglese?

Il dado è tratto. Uno vale uno: un fascista vale un fascista. Discorso chiuso secondo Marco Castelnuovo de La Stampa: “La foto di Grillo con Nigel Farage chiude ogni discussione sulla natura e le radici del Movimento 5 Stelle”. Tutti di corsa a puntare il dito, disprezzare, denigrare, demonizzare, ridicolizzare, offendere il nemico. Un nemico che urla sì, ma parla di onestà. Bravi, dopotutto si sa una sinistra antropologicamente superiore ha il dovere di metterti in guardia e indicarti dove sta la verità e la ragione. Si sa devi essere di sinistra (camuffata da destra o viceversa) per essere e parlare di persone oneste. Sì proprio quelle che siedono attualmente accanto ai vari Alfano, Lorenzin, che fanno patti con condannati e che contano tra le loro file soggetti penalmente discutibili. Perché loro sono la speranza, la paura sta dall’altra parte.

A me sinceramente sembra un mondo alla rovescia. E sembra sempre più difficile combatterlo. Ancora di più se hai dalla tua parte mass media e stampa. Ancora di più oggi dopo la vittoria di Renzi a 80 euro al mese. Ho i miei dubbi su Farage, soprattutto per le sue posizioni su ambiente e immigrazione, ma lo conosco poco in profondità per poterne tracciare un profilo serio e non mi va di andarlo a raccattare attraverso quello che l’informazione sta smistando in queste ore. Tra l’altro vedo pochi punti in comune con il M5S. Tranne quello di volere lottare contro gli eurocrati e la “dittatura” europea. Sarò impopolare ma io ci vedo solo un gioco al massacro. 
 
Nigel Farage, che rappresenta oggi quasi un terzo dei cittadini inglesi, sarebbe talmente pericoloso da non meritare neanche una visita su invito per discutere la possibilità di una futura alleanza in Europa. Questo è un altro punto che troppo spesso sfugge: abbracciare un progetto comune, soprattutto di lotta e di modifica alle radici, in Europa non significa condividere le idee e i valori di politica interna. E questo frastuono mediatico avviene in un'epoca in cui a commissari, tecnocrati, finti governi e legionari della Troika, che stanno imponendo una macelleria sociale senza precedenti ad intere popolazione, quegli stessi giornali portano il rispetto omertoso che si deve al padrone.

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