Pino Arlacchi - BIDEN, LA SINISTRA E IL GOVERNO DEL DECLINO USA

Pino Arlacchi - BIDEN, LA SINISTRA E IL GOVERNO DEL DECLINO USA

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di  Pino Arlacchi


Chiunque tenga alla democrazia e alla legalità sta oggi esultando per l’uscita di scena di Trump ancor più che per la vittoria di Biden. Gli Stati Uniti sono una grande potenza in declino, squassata da sindromi e conflitti profondi.

Una parte consistente di quel paese propende verso uno sbocco autarchico, nazionalista ed autoritario della crisi. Avere scongiurato questo incubo è motivo di giusta soddisfazione. Lo scontro tra la società civile americana e il mondo incivile di Donald Trump – il mondo delle mafie, dei fascismi e dei razzismi di ogni genere – l’ha vista vincente. Almeno per ora.

Cosa può fare Joseph Biden? In quale direzione potrà guidare l’America?

Penso sia chiaro che Biden non potrà essere l’equivalente di F.D. Roosevelt. Non sarà in grado, da solo, di condurre con mano ferma gli Stati Uniti fuori dal pericolo per indirizzarli su una strada più consona alle loro effettive possibilità.

E ciò sia per limiti personali che per qualità dei vincoli esterni. Roosevelt doveva governare un futuro di crescita: all’orizzonte dell’America uscita dalla crisi degli anni ’30 c’era la corsa incontrastata verso il potere mondiale alimentata da una forza economica travolgente: nel 1945 gli Stati Uniti detenevano la metà del PIL globale.

Biden deve gestire la dolorosa discesa del suo paese dal piedistallo dell’eccezionalismo alla posizione di un primus inter pares. Ciò comporta una ritirata su tutta la linea e una navigazione a vista. All’interno, si tratta di riparare le lacerazioni razziste e le bravate delinquenziali inflitte da Trump a tutti i poteri deboli dell’America. In politica estera, si tratta di adeguare il paese a un ordine mondiale multipolare già in atto, dove l'Asia reclama la sua preminenza, l’Europa tramonta, e gli altri scalpitano per occupare i posti che rimangono.

Governare un processo di queste dimensioni avendo in mente una visione d’insieme e un chiaro punto di arrivo è al di fuori della portata di Joseph Biden. Occorrerebbe un Roosevelt al quadrato, ma la storia non ama chi perde, e non fa entrare in scena grandi personaggi nelle epoche di declino delle nazioni e delle civiltà.

Ciononostante, è possibile aspettarsi una presidenza importante, d’impatto, se Biden sceglierà di non fare da solo, e si avvarrà della risorsa più pregiata a sua disposizione: la sinistra democratico-socialista che avrebbe potuto vincere al suo posto se l’establishment del partito democratico non l’avesse contrastata. Una sinistra agguerrita, che gode di una constituency molto vasta, e che ha in testa una strategia molto chiara in materia di giustizia sociale e di politica estera.

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana di Paolo Desogus Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il Primo Maggio e il mondo multipolare di Fabrizio Verde Il Primo Maggio e il mondo multipolare

Il Primo Maggio e il mondo multipolare

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

La macchia indelebile di Odessa di Giorgio Cremaschi La macchia indelebile di Odessa

La macchia indelebile di Odessa

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo! di Marinella Mondaini La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo!

La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo!

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Quando il bonus è un malus di Giuseppe Giannini Quando il bonus è un malus

Quando il bonus è un malus

La Festa dei precari e dei sottopagati di Gilberto Trombetta La Festa dei precari e dei sottopagati

La Festa dei precari e dei sottopagati

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda di Pasquale Cicalese Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024  di Andrea Puccio UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti