Ridere per non piangere. Michela Murgia e il suo "Fascistometro"
Un tempo l'Einaudi era quella casa editrice che annoverava nel suo comitato editoriale Pavese, Levi, Calvino e Manganelli. Oggi, nel suo sito potete fare un test denominato il Fascistometro della Michela Murgia. Un test assai bizzarro dove si fa coincidere l'antifascismo con l'adesione alla cultura rosè. Per esempio ci sono domande sul gender che per me è il trionfo del nazismo e del dottor Mengele e domande del tipo "secondo te il femminismo incita all'odio contro il maschio?", ma no, figurati, cazzate, e quando mai certe frange di femminismo incitano all'odio contro il maschio?
In realtà propongono direttamente la riduzione in schiavitù del maschio se non la sua eliminazione fisica.
Comunque nonostante le domande a trabocchetto ce l'ho fatta: secondo la Murgia non sono fascista! Sebbene vada collocato nel girone degli ignavi che non si battono contro il fascismo - o il fascio-patriarchismo, boh? - e stanno lì ad osservare in silenzio. Sipario.
Giuseppe Masala