Venezuela. La lunga marcia della gioventù bolivariana

949
Venezuela. La lunga marcia della gioventù bolivariana

“Se qualcosa è stato realizzato in questi 24 anni di rivoluzione, è includere i giovani nel processo decisionale del Paese, è tener conto dei giovani. I giovani di oggi valgono, i giovani di oggi sono ascoltati. " Così ha detto il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, rivolgendosi alla folla di giovani che, domenica 12 febbraio, ha sfilato a Caracas verso il Palazzo Miraflores, per celebrare la Giornata della Gioventù. Per l'occasione – il 209° anniversario della Battaglia della Vittoria -, il presidente ha annunciato la creazione di un programma sociale dedicato ai giovani, che mirerà a "fare di più" nei settori dell'istruzione, dell'economia, della casa, dello sport, dell'imprenditoria e della cultura. "Tutta la gioventù venezuelana - ha detto - è convocata al grande congresso giovanile l'11 e 12 marzo, qui a Caracas, per fondare la Grande Missione Giovanile Venezuela".

Un compito che spetterà al vicepresidente del governo per il socialismo sociale e territoriale, Mervin Maldonado, e alla giovane deputata Grecia Colmenares, che definiranno i temi fondamentali del prossimo incontro. L’appello - ha aggiunto il Capo dello Stato - dovrà essere il più ampio possibile, e aprirà la strada alla generazione di posti di lavoro per i giovani, al sostegno all'imprenditoria e al sostegno ai talenti. “Questo è il momento della gioventù antimperialista – ha detto Maduro -. Con l'unione dei giovani coltiveremo i valori fondanti la nostra Patria, con amore e ribellione, contro il flagello della corruzione. I giovani devono aspirare a una coscienza superiore".

Un tale livello di partecipazione giovanile alla vita politica non si vede in Europa. I giovani europei non hanno motivo di sostenere governi che, al di là della retorica, offrono loro ben poco spazio. Le carenze strutturali di paesi come l'Italia e la subalternità dei governi ai diktat dell’impresa non favoriscono il loro inserimento nel mondo del lavoro, rallentandone l’autonomia socioeconomica, condizione essenziale per il pieno e consapevole esercizio dei diritti politici e civili. La tardiva acquisizione della stabilità sociale ed economica incide sulla costituzione dell'identità degli individui, e determina la scarsa propensione a partecipare a una politica dove i giovani possono votare, ma non decidere.

In Italia, la diffusione delle forme di lavoro atipico ha contribuito a un peggioramento della qualità complessiva dell'occupazione, che ha portato anche a un ulteriore abbassamento dei livelli salariali medi. La combinazione di basse retribuzioni orarie e intensi contratti di lavoro a breve termine, si traduce in livelli salariali annui significativamente inferiori. Secondo il rapporto Istat 2022, circa 4 milioni di occupati del settore privato sono sottopagati, percepiscono cioè una retribuzione annua lorda teorica inferiore a 12.000 euro, che non basta per far fronte all’alto livello del costo della vita.

Circa 1,3 milioni di dipendenti ricevono una paga oraria bassa, inferiore a 8,41 euro. Per 1 milione di dipendenti, i due elementi di vulnerabilità si sommano. Tra i più penalizzati, i giovani sotto i 34 anni, le donne e gli stranieri, con basso titolo di studio, i residenti nel Mezzogiorno e gli occupati nel settore dei servizi. Salari bassi, deterioramento della qualità dell'occupazione, fuga di cervelli, caratterizzano sia l'UE che l'Eurozona. A novembre 2022, il tasso di disoccupazione tra i minori di 25 anni ha raggiunto il 15,1%.

La creazione di nuovi e migliori posti di lavoro per i giovani è anche una grande sfida in America Latina e nei Caraibi. La crisi del Covid-19 nei mercati del lavoro ha fatto salire il tasso di disoccupazione dei giovani oltre il 20 per cento, una percentuale che triplica il tasso degli adulti ed è più del doppio del tasso di disoccupazione medio complessivo della regione. In numeri assoluti, sono più di 10 milioni i giovani che cercano lavoro senza trovarlo. D'altra parte, 6 giovani su 10 che trovano lavoro sono costretti ad accettare lavori nell'economia informale, che implica condizioni di lavoro precarie, senza tutele o diritti, con bassi salari e ritmi eccessivi. Si stima che circa 20 milioni di giovani della regione non studino e non lavorino, in gran parte a causa della frustrazione e dello scoraggiamento dovuti alla mancanza di opportunità nel mercato del lavoro.

Al contrario, il Venezuela ha il 92% di scolarizzazione e l'85% dei giovani studia nelle università pubbliche. C'è ancora del lavoro da fare – ha detto il presidente – ma i giovani sono stati e sono il centro di resistenza al bloqueo, all’ingerenza e alla propaganda dell'imperialismo e dei suoi burattini locali. Tuttavia, ha chiesto di “fare di più”, e di dotarsi di “uno spirito di ribellione permanente per andare verso il nuovo”.

Spetta ai giovani “liberare la Patria”, cioè liberarla dal bloqueo, dalle sanzioni che “hanno cercato di soffocare e uccidere la nostra economia e la nostra identità, di porre fine e di distruggere lo Stato Sociale che il socialismo ha fondato con le Missioni e le Grandi Missioni”.

Dal Venezuela che, nonostante il blocco criminale dell’imperialismo ha mantenuto la gratuità dell’istruzione, e non ha privatizzato né la salute né i servizi pubblici, e non ha affatto cambiato le leggi sulla garanzia del posto di lavoro, arriva quindi un messaggio importante. E appare anche rilevante il riferimento alla storia: in questo caso alla Battaglia della Victoria, quando, nel 1814, giovani studenti e seminaristi inesperti risposero all'appello del generale José Félix Ribas, impedendo all'esercito monarchico di prendere la piazza della città di Victoria, nello stato di Aragua.

E anche questo è un messaggio per i giovani d'Europa, perché tornino a ispirarsi alle proprie radici e agli ideali di chi ha cercato di cambiare le cose nel 20° secolo, pagando costi elevati: per trasformarli in uno strumento di lotta e in nuovi progetti, per il presente e per il futuro.

(Articolo pubblicato su Cuatro F)

Geraldina Colotti

Geraldina Colotti

Giornalista e scrittrice, cura la versione italiana del mensile di politica internazionale Le Monde diplomatique. Esperta di America Latina, scrive per diversi quotidiani e riviste internazionali. È corrispondente per l’Europa di Resumen Latinoamericano e del Cuatro F, la rivista del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). Fa parte della segreteria internazionale del Consejo Nacional y Internacional de la comunicación Popular (CONAICOP), delle Brigate Internazionali della Comunicazione Solidale (BRICS-PSUV), della Rete Europea di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana e della Rete degli Intellettuali in difesa dell’Umanità.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti