"Effetti collaterali" della guerra in Afghanistan: una generazione di bambini trasformati in tossicodipendenti

"Effetti collaterali" della guerra in Afghanistan: una generazione di bambini trasformati in tossicodipendenti

"Quello che è successo in Afghanistan negli ultimi 13 anni è stato il fiorire di un narco-stato che è davvero senza pari nella storia"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


 
Uno dei tanti lasciti catastrofici della guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti è che l'Afghanistan produce il 90% dell'oppio mondiale. Come con la maggior parte del mondo, i più vulnerabili pagabi il prezzo più pesante della guerra, e il paese ha dovuto affrontare una escalation straziante del numero di bambini tossicodipendenti da eroina, si legge su The AntiMedia.
 
"Quello che è successo in Afghanistan negli ultimi 13 anni è stato il fiorire di un narco-stato che è davvero senza pari nella storia," ha dichiarato il giornalista di Kabul, Matthieu Aikins a Democracy Now nel 2014.
 
Aggiungendo che tutti i livelli della società afgana sono coinvolti nel fiorente commercio - che è diventato innegabilmente peggio dopo l'invasione Usa - Aikins ha accusato talebani e funzionari di governo di trarre profitto dalla crisi. Egli ha sostenuto che gli Stati Uniti, nella loro ricerca di vendetta contro i talebani e Al Qaeda , hanno collaborato non solo con i signori della guerra, ma ignorato la corruzione da parte di criminali le cui violazioni dei diritti umani hanno creato le condizioni che hanno portato alla nascita dei talebani, in primo luogo.
 
Di conseguenza, l'Afghanistan ora produce il doppio dell'oppio che produceva nel 2000, e il commercio in forte espansione rappresenta ormai il 50% del PIL del paese. Il prezzo di strada della "polvere" è il più economico del mondo - e costa meno del cibo nel paese devastato dalla guerra.
 
Infanzie perdute
 
Il danno psicologico della guerra, insieme con l'inondazione di eroina a buon mercato, ha portato ad un raddoppio dei tassi di dipendenza negli ultimi cinque anni. In un documentario di Channel 4, Unreported War , Ramita Naval esplora una escalation straziante di dipendenza tra i bambini. Nel paese devastato, in cui l'accesso al trattamento di disintossicazione è fortemente limitato, la Naval visita un centro di riabilitazione, dove bambini di quattro o cinque anni - infestati dagli orrori a cui hanno assistito - tentano di riguadagnare le infanzie perdute.





L'unico centro di trattamento a Kabul per aiutare i bambini, è stato originariamente creato per trattare le donne. L'unità di 20 posti letto, che costringe i giovani lontani dalla droga,  è, ironicamente, finanziato dal Dipartimento di Stato americano. Naval ha potuto vedere diversi bambini molto piccoli che sono in varie fasi del programma di trattamento di 45 giorni.

Il medico Latifa Hamidi spiega che negli ultimi due anni ha visto un incremento del 60% nel numero di tossicodipendenti bambini al centro. Il futuro del paese è in gioco, ha detto,  "ci sta per essere una futura generazione di tossicodipendenti che ha bisogno di aiuto e non è in grado di lavorare ".
 
Il problema è così grave tra la popolazione infantile che molti stanno prendendo misure disperate per finanziare le loro abitudini. Naval ha parlato con un ragazzo di 13 anni in una casa sicura, che ha iniziato quando i suoi genitori sono stati uccisi dai bombardamenti. Dall'età di otto anni, è stato pagato dai tossicodipendenti per fare la guardia mentre loro fumavano. Non sorprende che abba poi sviluppato la sua dipendenza che finanzia con la prostituzione infantile. Molti bambini tossicodipendenti vendono il proprio corpo.
 
Quindici anni, Ali ha utilizzato l'eroina negli ultimi due anni. Sua madre è morta e suo padre è fuggìto in Iran.  
 
Il trauma del giovane ragazzo ha avuto inizio quando, dopo aver assistito ad un attacco suicida a Kabul, è andato a stare con i parenti in campagna. Mentre era lì, le forze Usa hanno bombardato il suo villaggio, uccidendo decine di persone; Ha descritto di aver visto corpi sparsi ovunque. Il giovane ragazzo e gli altri abitanti del villaggio hanno dovuto prendere le parti del corpo e metterli in sacchetti di plastica.  Sostiene che la guerra ha spezzato il suo cuore - e la sua discesa nell'uso di droghe più comprensibile - ha detto, "Io preferisco non vivere, che vivere durante questa guerra."
 
Un dramma nascosto
 
Con l'uso di droghe haram, o proibite, nell'Islam, la dipendenza è vista come una vergogna. Di conseguenza, molti dei più vulnerabili della società hanno spesso tropao vergogna per chiedere aiuto. Di conseguenza, è sorta una epidemia nascosta, che colpisce migliaia di genitori e figli. Naval accompagna un gruppo di medici e assistenti sociali che sono spesso aggrediti e picchiaio durante il loro lavoro:
 
"Sempre più bambini stanno diventando dipendenti perché il paese è pieno di oppio" spiega il dottore. " Se il governo non fa nulla per questa situazione, l'Afghanistan sta per affrontare un altro disastro", ha aggiunto.
 
Delle 130, 000 famiglie della zona, il 60% sono dipendenti da farmaci. Il medico ha spiegato che molti uomini iniziano a drogarsi mentre lavoravano nei vicini Iran e Pakistan. Dopo aver usato la droga come stimolante per lavorare più ore, ritornano, portando le loro dipendenze con loro - spesso passando le loro nuove abitudini a intere famiglie.
 
L'oppio è anche parte della vita quotidiana nei campi profughi dell'Afghanistan, dove gli sfollati internamente sono lasciati a se stessi. I medici governativi raramente li visitano, e le agenzie sono mal equipaggiate per affrontare i tossicodipendenti bambini. Gli abitanti del posto sostengono che, anche se gli antidolorifici sono disponibili, l'oppio è molto più economico e più efficace.
 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Liberal-Autocrazie di Giuseppe Giannini Liberal-Autocrazie

Liberal-Autocrazie

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti