Il PD e il macello della “Grande” guerra

7172
Il PD e il macello della “Grande” guerra



di Fabrizio Poggi
 

Se tornasse in vita, il compagno Mao si vedrebbe forse costretto ad aggiornare il suo celebre detto, incasellato nel discorso pronunciato a Mosca nel 40° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, a proposito della stupidità dei reazionari, specificando che "sollevare una pietra per poi lasciarsela ricadere sui piedi" è il tipico “modo di agire” del PD.


L'on. Andrea Romano constata su Democratica che “Per Salvini e Di Maio è meglio che gli studenti non sappiano le ragioni che hanno scatenato la Prima guerra mondiale”. Sinceramente, non sappiamo e ci interessa anche poco sapere cosa pensino i grillo-leghisti sulla materia, ma i termini con cui l'on. Romano si prende la briga di illuminare gli studenti, ricalcano pienamente lo stile ricordato da Mao.


E così, dato che per la "maggioranza parlamentare Lega-Cinque Stelle quel conflitto non fu scatenato dal fallimento della diplomazia e dallo scontro tra nazionalismi, come eravamo abituati a studiare prima della nuova era inaugurata il 4 marzo 2018”, ecco che i parlamentari del PD ci tengono a rinverdire “quanto la storiografia e la coscienza pubblica hanno assorbito ormai da tempo. E dunque, per l’appunto, il ruolo distruttivo dei nazionalismi europei insieme alla distanza culturale e politica tra patriottismo ed etnonazionalismo, la centralità dei civili nello sforzo economico e produttivo insieme al collegamento tra la guerra e la crisi dell’Italia liberale e la successiva affermazione del fascismo”. Questo, con buona pace di storici e insegnanti che da decenni, fortunatamente, si sforzano di azzerare quanto certa “storiografia” abbia “assorbito ormai da tempo” e a riportare sul terreno della storia i racconti agiografici con cui erano state dipinte le cose alle nostre generazioni “più mature”, tuttora ferme a chiedersi cosa volessero significare “i begli occhi del Kaiser”. Dire che causa della guerra furono i nazionalismi, è un po' come dire che causa del fascismo furono … i fascisti.


Dunque, ci insegna ora il PD, tra “le ragioni che hanno scatenato la Prima guerra mondiale” c'è di tutto: nazionalismo, patriottismo, fallimento della diplomazia, centralità dei civili... fuorché una “sciocchezza”: l'imperialismo e le rivalità interimperialistiche tra potenze finanziarie dominanti e potenze borghesi in ascesa, la lotta per i mercati e una diversa divisione delle colonie che, come aveva pronosticato (ci scuseranno i democristiani del PD) Engels negli ultimi anni di vita e come ricordava (di nuovo, come sopra...) Lenin nel 1914, già dalla fine del XIX preparavano le condizioni che avrebbero portato alla carneficina.


E il macello di milioni e milioni di contadini e di operai mandati a morire nelle trincee di tutta Europa, per ingrassare i pescecani della finanza europea e statunitense, si trasforma per l'on. Romano in uno “sforzo militare italiano nella Grande Guerra”, addirittura “sostenuto dalla partecipazione di milioni di lavoratrici e lavoratori”. Viene da chiedersi, ingenuamente, se per caso durante gli studi dell'on. Romano, qualcuno avesse a suo tempo voluto che egli “non sapesse le ragioni” di quei milioni di operai e contadini italiani che, non appena se ne presentò l'occasione, scesero in strada al grido di “fare come in Russia”, cercarono di gettare le armi e di fraternizzare coi contadini e gli operai austriaci, rischiando la fucilazione per diserzione; oppure “le ragioni” dei soldati, anch'essi semplici contadini, braccianti e operai, che nelle città abbandonavano i reparti di ordine pubblico, per unirsi alle donne che nelle strade di mezza Italia, sfidando i plotoni di esercito e carabinieri, manifestavano per il pane e contro la guerra.


Se effettivamente esiste “una qualche forma di collegamento tra le conseguenze di quel conflitto e l’ascesa della dittatura fascista”, per il PD, macello mondiale e nascita del fascismo pare siano in qualche misura legati, ma non si sa come e l'on. Romano si guarda bene dal vergare il minimo accenno all'ascesa del movimento operaio, alle sue lotte contro industriali e finanzieri arricchitisi sul sangue di “milioni di suoi coetanei italiani ed europei”, all'influsso su contadini e operai di quella “sciocchezza” che va sotto il nome di (qui, oltre alle scuse, come sopra, corre anche l'obbligo di genuflessione e segno della croce) Rivoluzione d'Ottobre e, quindi, alla reazione degli agrari e dei grossi gruppi industriali contro “la paura del bolscevismo”.


Ma è meglio fermarsi qui. Se il PD tiene così fermamente a “insegnare” agli studenti che il macello del 1914-1918 non fu altro che il risultato dello “scontro tra nazionalismi” e “sovranismi” e come “lo sforzo militare italiano nella Grande Guerra fu sostenuto dalla partecipazione di milioni di lavoratrici e lavoratori”, non resta che rivolgerci al grande Mao.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE di Loretta Napoleoni Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Chi vince e chi perde la mortale partita europea di Giuseppe Masala Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite di Michelangelo Severgnini Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello   Una finestra aperta Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron di Marinella Mondaini Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Israele, il genocidio, e l'Occidente di Giuseppe Giannini Israele, il genocidio, e l'Occidente

Israele, il genocidio, e l'Occidente

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti