Alberto Bradanini - Gli ultimi del mondo e gli dèi del caos

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Alberto Bradanini - Gli ultimi del mondo e gli dèi del caos

 

di Alberto Bradanini*

 

1. Solo gli esseri umani sanno essere disumani. Quelli che nel creato qualifichiamo come animali si comportano in modo decisamente più umano. La mesta realtà che ci circonda riflette le prodezze di figure politiche dozzinali ed evanescenti, giornalisti reclutati tanto al chilo, accademici/esperti che misurano le parole per il loro rimbalzo su carriera e immagine, pubblici funzionari eviscerati al servizio funzionale di chi sta in alto. Tutti costoro hanno divelto dalle loro arterie ogni traccia di empatia nei riguardi dei loro simili. Ogni istante, uomini, donne e bambini palestinesi vengono massacrati dallo stato sion-nazista di Israele, senza alcuna ragione che non sia riconducibile a malvagità, odio, delirio di potenza, saccheggio e furto di terre. Eppure, coloro che dispongono di poteri o pubbliche tribune tremano all’idea di gridare l’evidenza. Devono obbedire al dominus atlantico, guardiano della finanza privata, dei produttori di armi o dei potenti ricattati per crimini dicibili o indicibili (pedofilia/Epstein, evasione fiscale, corruzione, depravazione senile …).

La realtà è invero plateale: Israele è uno stato terrorista, impunito e impunibile perché come le iene nella giungla dispone dell’astuzia e della forza, guidato da un governo che bombarda tutto ciò che si muove entro un raggio di 500 km dalla sua capitale (Tel Aviv, per il diritto internazionale, non Gerusalemme!), sicuro di farla franca perché protetto dai loro complici (gli amerikani sfrontati davanti alla storia e alla coscienza del mondo), violando la Carta delle Nazioni Unite, uccidendo civili come mosche, demolendo edifici pubblici dove capita (Teheran, Beirut, Gaza e ierlaltro 16 luglio 2025 a Damasco!) in una lista di nefandezze lunga fino al pianeta Marte, tutto e sempre per legittima difesa, che vergogna!

Codardi quali sono, i titolari delle nostre istituzioni – sulla carta guardiani della Costituzione più bella del mondo, quella umiliata ogni istante dalla incomprensibile cobelligeranza sul fronte ucro-nazista, della guerra predatoria Usa contro la Russia e del sostegno al sionismo espansionista, ladro di territori altrui - sostenuti dai maggiordomi mediatici-accademici-esperti, temono di essere puniti dal cerchio magico sionista che ha penetrato persino le sfere di un sistema-paese inconsistente come l’Italia. Per costoro non certo i valori, ma carriere e denari danno senso all’esistenza. Come affermava il geniale Groucho Marx: questi sono i miei principi, e se non vi vanno a genio … beh, allora ne ho degli altri! Sintesi bipartisan delle fanfare mediocri e deculturate che si contendono periodicamente quel piatto di lenticchie che chiamano governo, all’insegna delle note caratteristiche: obbedienza (alle istruzioni extra-nazionali), paura, opportunismo e interessi personali, che vergogna!

Se i più restano in silenzio o si sottomettono con dignitosa puntualizzazione alla liturgia genocidaria di Israele, altri, i più nocivi, si arrampicano impudentemente sulle pareti lisce di un ragionare indifendibile, ingarbugliando ragioni e contro-ragioni - come l’avvocato dei Promessi Sposi abile a tirar fuori dai guai le persone disoneste -, negando che il sole sorge a Oriente e che nessun 7 ottobre 2023 giustifica l’omicidio volontario di esseri umani in fila per un tozzo di pane o l’esecuzione di un bimbo da parte di un cecchino tossicodipendente, che vergogna!

I responsabili delle sofferenze causate al popolo palestinese sono il governo e l’esercito israeliani, i loro servi/padroni americani (Cia, Nsa etc. e sicari reclutati all’occorrenza, tumore metastatizzato del sistema), britannici (governo e Mi6) e last but not least i compagni di merende euro-continentali, tutti orgogliosi di sostenere l’unica democrazia del Medioriente, terminologia di genesi orwelliana ripetuta sino alla noia, senza che ciò provochi irrefrenabili conati di vomito.

Alla luce di ciò, e di tanto altro, deve dedursi che i responsabili diretti, complici o megafoni di sostegno, vicini o lontani, visibili o nascosti, nessuno di loro ha titolo per qualificarsi appartenenti alla specie umana.

L’indignazione contro le turpitudini commesse dai criminali di turno, ammoniva Mao Zedong, non deve essere postuma (in poltrona, ad es., o quella degli storici del futuro), ma attuale, nella misura consentita dalle circostanze e con le forze di cui disponiamo! Se i nostri simili rimasti umani non dispongono di risorse per rimuovere lorsignori dai suntuosi palazzi dove espletano le loro avvilenti funzioni, essi possono tuttavia invocare l’imperativo categorico dell’umanità affinché tali responsabili siano degradati da membri della razza umana a tumefazioni neoplastiche di uno stadio primitivo dell’evoluzione della specie.

La qualificazione di regime nazista attribuita al governo di Tel Aviv non deve ritenersi esagerata poiché - come affermano le migliori voci del pensiero critico americano, tra tutti Norman Finkelstein[1] (uno straordinario fustigatore ebreo del degrado etico di Israele) e John Mearsheimer[2] (principale esponente liberal della scuola realista) – la condotta dello Stato Ebraico ha ormai superato ogni livello d’immaginabile disumanità. La sua classe dirigente, tranne qualche pregevole minoranza, vive in una patologia di superiorità e onnipotenza, imbrigliata in un messianesimo che giudica inferiore ogni altra razza e religione, e tale convincimento basta da solo a considerarla vittima abominevole di serie turbe mentali. Quanto all’immancabile accusa di antisemitismo, ormai solo i pinguini dell’Antartide reputano che abbia qualche minima consistenza: noi umani abbiamo ben impresse nella memoria le indicibili sofferenze degli ebrei per mano dei nazisti tedeschi. E dunque per favore!

Nelle pseudo-democrazie occidentali – repetita iuvant - ricatti, denari e carriere a favore della servitù padronale possono svelare la pervasività di una Macchina della Menzogna – insieme a una dimensione sociologica dove dominano cinismo etico, mercificazione e nichilismo - che impedisce alla coscienza popolare di inorridire davanti a tali massacri.

La litania che “Israele ha diritto di difendersi” e “le bombe colpiscono i terroristi di Hamas” provoca rigurgiti viscerali persino in Alaska. Ai governi post-democratici importa ben poco delle opinioni dei cittadini, le elezioni sono lontane e il loro esito cambia solo l’orchestra, non certo la musica. Il cambio di poltrone non si gioca poi sulla dimensione umana o alla distribuzione della ricchezza dell’azione di governo. Eppure, le signorie loro farebbero bene a tenere alta la guardia. Il popolo resta inquieto per definizione. Prima o poi alzerà la voce.


2. Ora, in ogni epoca non mancano esseri umani integri e coraggiosi. Ne è oggi fulgido esempio Francesca Albanese (Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati), che nella sua perigliosa attività ha posto intelligenza ed empatia al servizio dell’etica umana, a rischio della sua incolumità.

Come sappiamo, sua maestà imperiale, la patetica democrazia americana, ha revocato le sanzioni ai terroristi di al-Nusra e HTS (Hayat tahrir al-Sham), divenuti d’amblée angeli benefattori, dopo aver dismesso la pratica di tagliar gole a cristiani e islamici eretici, per mettersi al servizio (precario, beninteso) degli israeliani massacratori e ladri di terre, americani/padroni del mondo e turchi/parolai finti protettori di palestinesi e incalliti odiatori di curdi. Allo stesso tempo, in perfetta coerenza psicotica, la medesima maestà non ha vergogna di sanzionare un funzionario che osa mostrare alla platea delle Nazioni Unite quelle evidenze che anche i roditori – e non solo l’inquilino provvisorio della Cara Bianca – fanno fatica a negare a loro stessi quando, prima di coricarsi, passano in rassegna gli accadimenti del giorno.

In uno scenario drammatico - dove il 51º stato degli Stati Uniti d’America, Israele, in diciotto mesi di bombardamenti (qui non è in atto un conflitto aperto, ma uno sterminio a sangue freddo) ha ucciso almeno 300.000 persone e mutilato 4-500.000 uomini, donne e bambini (questi i numeri veri, non quelli pur giganteschi diffusi dal mainstream) - un individuo il cui contenuto d’umanità sfiora drammaticamente lo zero, tale Marco Rubio, ha affermato quanto segue: “La campagna di guerra politica ed economica di Francesca Albanese contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata. Né gli Stati Uniti né Israele sono parte della Corte Penale Internazionale (CPI), il che rende la sua azione una grave violazione della sovranità di entrambi i Paesi[3]". A siffatta insigne personalità - che con tale sentenza assurge ai vertici della giurisprudenza internazionale (è noto che la spregevole condotta dell’esercito israeliano è sottoposta al vaglio della CPI, in quanto la Palestina ne è parte e i territori occupati cadono dunque sotto la sua giurisdizione) - la più grande democrazia del pianeta (sollecitiamo l’indulgenza del lettore se tale qualifica fa venire il voltastomaco), ma soprattutto la più armata e minacciosa del pianeta, ha affidato il duplice incarico di Segretario di Stato e Consigliere per la Sicurezza Nazionale. La delegittimazione di Marco Rubio nei riguardi di una donna integra, valorosa e umana, costituisce la premessa di uno scenario che – speriamo di aver torto – mette a repentaglio la stessa incolumità di Francesca Albanese, alla luce dei crimini abominevoli ai quali indulgono abitualmente agenti, spie e criminali vari al servizio dell’impero americano, o di chi solo Dio sa.

Dal silenzio tombale dei governi europei, in specie quello italiano trattandosi di una nostra cittadina, non traspare alcun imbarazzo. Di tutta evidenza, nel bel paese là dove il sì suona indossare la divisa del maggiordomo su istruzioni dell’alleato-padrone è divenuto un riflesso che Ivan Pavlov avrebbe catalogato tra i suoi esperimenti meglio riusciti, che pena!


3. Il profilo professionale di F. Albanese mette in mostra una delle rare personalità italiane di cui possiamo andar fieri. Il 1º maggio 2022 viene nominata Relatrice Speciale per i territori palestinesi occupati, secondo funzionario italiano, dopo Giorgio Giacomelli, a ricoprire tale incarico.

Nel gennaio 2023 l’impegno instancabile di F. Albanese per proteggere i diritti umani nei Territori palestinesi occupati (OPT) e contro il regime di apartheid viene elogiato da 116 organizzazioni per i diritti umani, organizzazioni della società civile, istituzioni accademiche e altri gruppi.  Il 26 aprile 2023, Amnesty International Italia pubblica una lettera di sostegno, cui aderiscono decine di associazioni per i diritti italiani, parlamentari, giuristi e accademici.

Nel luglio 2023, al Consiglio dei diritti umani, Albanese scrive che Israele ha trasformato la Cisgiordania in una prigione a cielo aperto e denuncia che dal 1967 oltre 800.000 palestinesi, tra cui migliaia di bambini, sono stati arrestati con accuse pretestuose dalle autorità israeliane.

Nell’ottobre 2023, afferma che palestinesi e israeliani meritano una vita di pace, uguaglianza, dignità e libertà, invitando la comunità internazionale a imporre un cessate il fuoco immediato e proteggere i palestinesi dallo sterminio, mentre le azioni di Hamas e delle truppe israeliane devono essere vagliate alla luce del diritto internazionale, e non del pregiudizio politico o della legge del più forte.


4. Albanese riceve regolarmente minacce di morte e subisce campagne diffamatorie da Israele e alleati, mentre denuncia l’immobilismo e la corruzione morale e politica dell’Occidente a guida Usa. L'attacco contro Albanese preannuncia un mondo senza regole, nel quale i veri stati canaglia, vale a dire Stati Uniti e Israele, possono commettere crimini inenarrabili senza limitazioni: omicidi individuali o di massa, torture psicologiche e fisiche, devastazioni, condizioni di vita disumane, distruzione di ospedali, sfollamenti forzati, demolizione di case, bombardamenti, fame e disperazione. Se a qualcuno non va a genio il termine genocidio, il lessico consente altre penose terminologie.

Dylan Williams, vicepresidente del Center for International Policy, ha definito le sanzioni statunitensi contro F. Albanese comportamenti da stato delinquente, mentre per Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International, i governi del mondo e coloro che credono nel diritto internazionale sono chiamati a bilanciare gli effetti delle sanzioni Usa contro F. Albanese, proteggendone lavoro e indipendenza.

Per la portavoce delle N.U., Stephane Dujarri - cui si sono uniti Human Rights Watch e il Center for costitutional rights – “le sanzioni contro F. Albanese costituiscono un inaccettabile precedente contro l’indipendenza di un funzionario internazionale; il rapporto da lei presentato al Consiglio dei Diritti Umani può certo essere contestato da qualsiasi paese, partecipando alle discussioni del Consiglio (le Nazioni Unite, sono state ideate proprio per favorire dialogo e compromessi).

È tale pubblicità a inquietare Israele e Stati Uniti, per i quali non si deve discutere in pubblico di crimini contro l’umanità, sterminio di popoli e genocidio da parte di Israele. Tutto ciò deve proseguire in silenzio senza disturbare la coscienza civile e umana degli esseri umani.


5. Albanese, oltre a denunciare i crimini di Israele, in un apposito rapporto[4] ha elencato aziende ed altre entità americane ed europee che da questi traggono ingenti profitti, e ciò ha fatto traboccare il classico vaso: tra queste Palantir Technologies Inc., Lockheed Martin, Alphabet Inc. (Google), Amazon, International Business Machine Corporation (IBM), Caterpillar Inc., Microsoft Corporation e il Massachusetts Institute of Technology (MIT), e un lungo elenco di banche e società finanziarie (tra cui l’immancabile BlackRock), assicurazioni e organizzazioni cosiddette umanitarie.

L’accusa contro F. Albanese è infarcita del solito j’accuse, essere antisemita: non se ne può più! Ormai anche le pietre dell’Antartide sanno che semiti sono anche gli arabi e che nessuno prende di mira la religione o la razza ebraica, ma esclusivamente il governo sionista e genocidario presieduto dal criminale B. Netanyahu e da ministri che qualificano i palestinesi come animali. In verità, nella neolingua imperiale per essere antisemita è sufficiente indignarsi per i massacri di Israele contro popoli e paesi sovrani (Iran, Libano, Siria, Yemen …) o disapprovare gli Stati Uniti che giustificano tali atrocità, sotto la pressione delle lobby pro-Israele che con ricatti, minacce e corruzione pilotano le carriere di congressmen, senatori e aspiranti alla Casa Bianca. Tutto qui, brutalmente.

In aggiunta, se ce ne fosse bisogno, il sociopatico padrone dell’universo, D. Trump, sanziona quattro dei giudici della Corte Penale Internazionale (che nel 2024 aveva emesso mandati d’arresto per Netanyahu e Gallant) e firma un ordine esecutivo contro paesi o individui che collaborano con la medesima Corte, di cui gli Stati Uniti non sono nemmeno parte. Non v’è dubbio, la civiltà etica e giuridica american-style è tornata all’età del bronzo.

Le sanzioni consentono ora di congelare le proprietà che F. Albanese o parenti forse possiede negli Stati Uniti (mi auguro non ne abbia alcuna), impedendole persino di recarsi al quartier generale delle Nazioni Unite per le quali presta la sua opera.

È appena il caso di rilevare che i critici di F. Albanese si guardano bene dallo sfidare le prove da lei accumulate, ricorrendo a calunnie e diffamazioni, simili a quelle usate contro i suoi predecessori - John Dugard (2001-2008), Richard Falk (2008-2014) e Michael Lynk (2016-2022) - i quali hanno tutti espresso pieno sostegno alla sua integerrima attività (F. Albanese è oggetto di attacchi diffamatori personali!).

Rubio sostiene che il rinnovo dell’incarico a F. Albanese (2025-2028) sia illegale, una presa di posizione questa che costituisce una positiva sorpresa per coloro fino a ieri convinti che gli Stati Uniti usassero lo Statuto delle Nazioni Unite, insieme alle convenzioni internazionali, come sostituto della carta igienica. Benvenuti nel mondo capovolto, dove la censura è presentata come libertà di pensiero, dove le persone che denunciano crimini contro l’umanità sono terroristi, dove coloro che li commettono sono liberatori, dove i campi di concentramento sono zone umanitarie, dove Donald Trump merita il premio Nobel per la pace, dove al-Julani è uno statista di spessore internazionale, dove Israele è un esempio per il mondo libero e dove F. Albanese è una pericolosa estremista.

Agli inverecondi, pretesi dominatori del pianeta terra (sempre più, per nostra fortuna, solo dell’emisfero occidentale) non fanno difetto spietati strumenti di repressione e falsificazione, costoro dovrebbero tuttavia tener a mente – come rileva lo storico Wolfang Reinhard - che gli ultimi del mondo hanno pur sempre dalla loro parte gli dèi del caos!



NOTE: 

[1] https://m.youtube.com/watch?v=vGz-RNiTYKg

[2] https://instagram.com/reel/DKMeAlgJrq6/),

[3] https://www.state.gov/releases/office-of-the-spokesperson/2025/07/sanctioning-lawfare-that-targets-u-s-and-israeli-persons

[4] https://comedonchisciotte.org/blackrock-vanguard-stati-e-multinazionali-dietro-il-genocidio-di-israele-a-gaza-latto-di-accusa-senza-appello-della-relatrice-speciale-onu-francesca-albanese/

[i] Ex-diplomatico. Già Ambasciatore d’Italia in Cina (2013-15), Coordinatore del Comitato Governativo Italia-Cina (2007-09), Console Generale d’Italia a Hong Kong (1996-98), Consigliere Commerciale all’Ambasciata d’Italia a Pechino (1991-96), Ambasciatore d’Italia a Teheran (2008-12), attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea (Reggio Emilia, Italia). Alberto Bradanini è autore di diversi saggi e libri, tra cui “Oltre la Grande Muraglia” (2018); “Cina, l’irresistibile ascesa” (2022) e “Lo sguardo di Nenni e le sfide della Cina”

 

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