Bloomberg: la disintegrazione degli Stati Uniti potrebbe diventare realtà

3017
Bloomberg: la disintegrazione degli Stati Uniti potrebbe diventare realtà

La probabilità di una disintegrazione e conseguente crollo degli Stati Uniti d’America è adesso significativamente più alta rispetto a venti anni fa. Ad affermarlo non è un bolscevico anti-americano, ma l'editorialista di Bloomberg Max Hastings.

L’autore cita i dati di un sondaggio dell'Università della Virginia, secondo il quale il 52 per cento degli elettori dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump era favorevole al fatto che gli Stati "repubblicani" formassero Stati separati uscendo dall’unione. Allo stesso modo, il il 41 per cento degli intervistati che sostengono l'attuale presidente Joe Biden sostiene una posizione simile per quanto riguarda gli Stati “democratici”. 

Hastings ha ricordato che nel XX secolo i confini di diversi Paesi del mondo hanno subito grosse modifiche: il crollo dell'URSS , la secessione del Bangladesh dal Pakistan, la separazione di Singapore dalla Malesia, la divisione della Cecoslovacchia, l’unificazione della Germania. 

Sono alcuni esempi di quanto avvenuto. 

In futuro, riflette l’autore, sono possibili nuovi movimenti come la secessione della Catalogna dalla Spagna. 

"Perché dovrebbe essere diverso per gli Stati Uniti?”, chiede quindi il giornalista.

L’editorialista ha poi spiegato che sin dall’inizio gli Stati Uniti si sono espandi ma sono rimasti divisi sui principi politici e valori di altro tipo. 

"Per più di due secoli, ciò che unisce gli statunitensi è maggiore di ciò che li separa", ha continuato Hastings.

Tuttavia, secondo quanto pensa l’editorialista di Bloomberg, alcuni Stati USA potrebbero voler separarsi dal paese. Innanzitutto California e Texas. Hastings riconosce che il il problema razziale, che si è esacerbato negli ultimi anni, è al centro della divisione nella società statunitense. 

Inoltre, altre minoranze sono trattate in modo diverso negli Stati Uniti, il che crea divisioni.

"Il paese sta accumulando una tale ondata di rabbia che è impossibile prevedere come andrà a finire", scrive Hastings. 

Tuttavia, secondo Hastings, non ci si dovrebbe aspettare un'immediata disintegrazione degli Stati Uniti, ma la probabilità che questo accada è attualmente molto maggiore di quanto non fosse 20 anni fa. 

Inoltre, il prezzo di un tale sviluppo degli eventi sarà molto alto non solo per gli Stati Uniti, ma anche per l'intero Occidente.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità di Michele Blanco Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti