"In Venezuela terroristi mercenari provenienti dal Centroamerica". L'ex vicepresidente Rangel

"In Venezuela terroristi mercenari provenienti dal Centroamerica". L'ex vicepresidente Rangel

A coordinare il tutto ci sarebbe un importante imprenditore da Panama

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di Fabrizio Verde

Fonte: Albainformazione
 
Spirano ancora forte i venti golpisti sul Venezuela. L’ultradestra venezuelana, evidentemente, non ha alcuna intenzione di dialogare, nè tantomeno rispettare la volontà popolare e, dunque con ogni mezzo cerca di rovesciare il legittimo governo presieduto da Nicolàs Maduro.
 
Dopo le violente proteste che non hanno sortito l’effetto sperato, ossia ricreare a Caracas quanto avvenuto a Kiev dove un governo democraticamente eletto è stato rimpiazzato da una giunta filonazista sponsorizzata dalla Nato, l’opposizione punta di nuovo forte sul golpismo aperto.
 
Secondo la denuncia di José Vicente Rangel – giornalista e già vicepresidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela dal 2002 al 2007 – stanno penetrando in Venezuela terroristi mercenari provenienti dal Centroamerica.
 
«Tra le azioni previste per il mese di giugno – denuncia l’esperto giornalista durante il programma ‘José Vicente Hoy’ trasmesso da Telesur – in funzione del golpe continuo, vi è la partecipazione di mercenari centroamericani provenienti da Guatemala, El Salvador e Messico, che stanno entrando nel paese per eseguire azioni di sabotaggio in connessione con bande organizzate».
 
Rangel ha poi aggiunto che l’estrema destra, in questa fase, cerca di riorganizzare le proprie forze al fine di continuare ad attuare quelle azioni di tipo violento e terroristico, che si succedono in Venezuela dallo scorso mese di febbraio.
 
A coordinare questa operazione di stampo terroristico – informa infine Rangel – vi sarebbe un importante imprenditore, proprietario di grossi centri commerciali, che da Panama si starebbe occupando di coordinare e finanziare il piano destabilizzatore.
 
Il governo e la Fuerza Armada Nacional Bolivariana (FANB) sono al corrente del piano destabilizzatore e pronti a mettere in campo tutte quelle misure necessarie a sventarlo. Oltre a poter contare su di un ampio appoggio popolare, unito a una forte solidarietà internazionale.
 
La denuncia di Rangel, rende noto quello che si configura come l’ultimo di una lunga serie di piani terroristici volti a far piombare il Venezuela nel caos. Piani cruenti, che prevedono spargimento di sangue e l’assassinio dei massimi esponenti della Repubblica Bolivariana come Maduro e Cabello, a cui si vorrebbe far subentrare una giunta militare come recentemente accaduto in Thailandia.
 
Ad alimentare queste operazioni, come dimostrato e comprovato dall’ex vicepresidente Jorge Rodriguez, sono i soliti noti: il Dipartimento di Stato nordamericano e l’ambasciatore Usa in Colombia. Il loro obiettivo, sempre il medesimo: eliminare un governo considerato «scomodo», non allineato, oltre che ovviamente poter mettere le mani sulle ingenti risorse petrolifere di cui dispone il Venezuela.

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