La realtà deve sostituire l’ideologia. Esperti italiani allo SPIEF in Russia

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La realtà deve sostituire l’ideologia. Esperti italiani allo SPIEF in Russia

 

di  Andrej Vypolzov

 

Si è concluso il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), con un bilancio di  partecipazione di oltre 20.000 imprenditori, politici ed esperti da 140 paesi. Il fatto che si sia trattato di un appuntamento di grande portata per l'economia mondiale è dimostrato, tra l'altro, anche dalla partecipazione di imprenditori e politici italiani. Inoltre, a margine del forum, si sono svolti diversi dialoghi economici, tra cui “Russia-USA”, “Russia-Francia”, “Russia-Cina”, “Russia-India” ed altri. Tutto ciò dimostra che la tesi diffusa dai media occidentali sull'isolamento globale della Russia non è altro che un cliché propagandistico. 

Ho avuto il modo di partecipare ai dibattiti con gli esperti italiani, intervenuti alle sessioni del panel “La situazione geopolitica e la nuova realtà per il business internazionale con la Russia” e “Dialoghi con l'Europa: il futuro è possibile?”. Qui riporto le citazioni più significative degli analisti italiani. 

L'ex Viceministro dello Sviluppo Economico italiano Michele Geraci ha definito dal podio le sanzioni anti-russe come una “cosa inutile”. 

"Abbiamo studiato l'effetto delle sanzioni su Iran, Corea del Nord, Cuba e Sudafrica da un punto di vista scientifico. E ci siamo resi conto che le sanzioni non hanno mai raggiunto il loro obiettivo iniziale. Anzi, sono le opinioni geopolitiche a spingere all'introduzione di sanzioni. Da tre anni sono in vigore le sanzioni europee contro la Russia. Ogni due mesi mediamente l'Europa emette un nuovo pacchetto di sanzioni, credo che ce ne siano già stati 18. Ma vorrei chiedere a Bruxelles: pensate davvero che il 18° tentativo avrà improvvisamente successo? Che verrà improvvisamente scoperto uno strumento magico? Forse è ora di capire che qualcosa non va, che avete imboccato la strada sbagliata? È ovvio che le sanzioni non hanno danneggiato in alcun modo l'economia russa, come speravano i leader europei", ha osservato l'esperto italiano. Tuttavia, secondo Michele Geraci, le sanzioni hanno colpito in primo luogo gli europei stessi. “Parlo da italiano, i nostri prezzi sono aumentati, la nostra competitività è diminuita in settori chiave. C'è stato un calo generale dell’energia a buon mercato, quando questo è il principale motore della nostra economia!”, ha continuato l'esperto italiano. 

Geraci ha invitato economisti e scienziati europei a ripristinare al più presto le relazioni nel campo dell'analisi dei dati. “La realtà deve sostituire l'ideologia! Dobbiamo pensare con lucidità e condividere i nostri pensieri con i nostri concittadini”, ha riassunto l'ex Viceministro. 

A sua volta, il Presidente dell'Associazione degli Imprenditori Italiani in Russia (GIM Unimpresa) Vittorio Torrembini ha sottolineato che molte piccole e medie imprese italiane sono rimaste in Russia dopo il febbraio 2022, perché per noi la Russia è vicina. “Abbiamo iniziato a lavorare qui in Russia a metà degli anni '80. In Italia la cultura e il dialogo sono il fondamento della nostra esistenza. Se non c'è dialogo domani, non ci sarà nessun successo geopolitico e geoeconomico. Dobbiamo pensare al futuro!” ha detto Torrembini. 

Che ha proseguito facendo un interessante parallelo storico. “Fino alla metà del XIX secolo, l'Italia esportava principalmente musica e opere d'arte. Poi, tra il XIX e il XX secolo, abbiamo esportato gli emigranti. E dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbiamo iniziato a esportare ciò che produciamo. E un gran numero di aziende ha avviato le loro attività lavorando per la Russia. Fu un cambiamento fondamentale nella nostra cultura imprenditoriale! Quindi, dovremmo davvero chiudere le nostre imprese oggi per ideologizzazione e tornare a esportare solo emigranti e dipinti!?”, ha esclamato visibilmente emozionato il presidente dell'Associazione degli Imprenditori Italiani in Russia.

Antonio Fallico, presidente dell'Associazione Conoscere Eurasia, ha affermato che la transizione da un mondo unipolare basato sull'egemonia statunitense a un mondo multipolare è già del tutto inevitabile. “È necessario che i principali attori del pianeta comprendano che questo processo sta andando avanti. Non importa che lo vogliamo o no. Noi occidentali dobbiamo essere proattivi e adattarci rapidamente e saggiamente a queste tendenze”, ha proseguito Fallico, citando l'esempio dell'alleanza intercontinentale BRICS, che conta 4 miliardi di persone, ovvero la metà della popolazione mondiale. 

Secondo lui, con l'inclusione di nuovi membri, i BRICS coprono il 41,4% del PIL mondiale, mentre il G7 solo lo 29%. I paesi BRICS sono leader mondiali nella produzione di risorse naturali chiave: grano, carne, petrolio, gas, uranio, terre rare. 

“Sono convinto che questi paesi, se coordineranno le loro azioni, saranno in grado di cambiare insieme il corso della storia mondiale e contribuire allo sviluppo complessivo dell'Eurasia. Se gli sforzi dei paesi BRICS saranno sinceri, costanti e seri, allora sono certo che riusciranno a convincere i paesi europei ad abbandonare la retorica tragicomica sullo stanziamento di 800 miliardi di euro per gli armamenti, pur rendendosi conto di non avere né i mezzi finanziari né i meccanismi reali per sconfiggere la Russia, mentre in realtà sono loro stessi minacciati da crisi e conflitti interni”, ha affermato Fallico. 

Parlando della Russia, il presidente dell'associazione Conoscere Eurasia l'ha definita un paese aperto alle imprese straniere. “La Russia è riuscita a dimostrare una crescita nelle condizioni più difficili. Dopo il previsto calo del PIL nel 2022, nel 2023 il PIL è cresciuto del 3,6% e nel 2024 si prevede una crescita dello 0,4%. Questo mostra che fare affari in Russia è ancora attraente e redditizio per le aziende internazionali”, ha riassunto l'esperto italiano. 

Come si può vedere, l'élite intellettuale italiana, rappresentata al forum economico di San Pietroburgo, propone una cooperazione pragmatica con la maggioranza globale. Diversamente,  l'Europa stessa  cadrà in un isolamento globale. 

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