L'essenza del liberalismo reale

6996
L'essenza del liberalismo reale

La figura di Joe Biden è una figura tragica, che esprime perfettamente l’intima crudeltà e l'impietoso cinismo della politica liberale. 

Le situazioni imbarazzanti e tragicomiche in cui nonno Biden è coinvolto con cadenza quotidiana, in mondovisione, travalicano il concetto di “gaffe”. 

Si tratta di impudiche esibizioni di un anziano, gravemente senescente, con una manifesta condizione di avanzato deperimento mentale, qualcosa che meriterebbe solo la pietà dei suoi cari; nonno Biden meriterebbe di trascorrere i suoi ultimi anni in compagnia dei cani da compagnia o magari dei nipotini, che, se sufficientemente piccoli, potrebbero trovarsi perfettamente a loro agio.
 
Invece no, ce lo troviamo quotidianamente spiaggiato in un’atroce esibizione di sfaldamento, che ci rammenta mestamente l’inesorabile trascolorare del tempo e di ogni gloria mondana.

In un’epoca che mostra sempre più apertamente l’essenza del liberalismo reale, Biden è l’epitome del modo in cui il liberalismo considera la politica: una manipolazione di fantocci i cui fili sono tessuti e tenuti fuori scena dagli interessi del capitale. 

Già, perché il fatto che Biden fosse un pupazzo era chiaro come il sole da ben prima delle elezioni a chiunque avesse gli occhi per vedere e il sistema nervoso centrale cablato. 


Lo sapevano tutti. 
(No, ok, i piddini no, tutti gli altri). 

Ma in un sistema liberale questo è un problema del tutto trascurabile, perché il politico idealmente è semplicemente un prestanome, eventualmente con doti attoriali (da Reagan a Zelensky esiste anche una brillante tradizione di trasferimenti diretti dallo schermo alla scena politica). 

E così, anche questa volta nessuno ha perduto neanche un secondo a considerare quali capacità dovesse avere Biden per recitare la parte de 
“L’UOMO PIU’ POTENTE DEL MONDO”, 
“IL COMANDANTE IN CAPO” dell’impero americano. 

Non ci hanno pensato perché questo per il liberale è semplicemente l’ultimo dei problemi, visto che il politico è solo l'ultima rotella di una catena di trasmissione dell'interesse del capitale alla propria moltiplicazione. 

Anzi, se qualcuno dovesse avere delle idee proprie, questo potrebbe rappresentare un problema: si potrebbe creare un attrito nel passaggio dei contenuti dalla sorgente al ricevitore. Il ruolo del politico liberale è idealmente quello di megafono stipendiato dei desiderata di chi paga il conto delle elezioni. 

Il nocciolo della politica liberale sta infatti nel trovare i finanziamenti, canalizzarli, e garantire che chi paga veda tutelato il proprio investimento. Il resto, elezioni, discussioni, ecc. è vissuto con fastidio, come superfluo folclore. 

Ed è precisamente questa cosa che, altri stipendiati dagli stessi datori di lavoro, chiamano sui giornali "liberaldemocrazie occidentali". 
I cui valori eterni siamo tutti chiamati a difendere costi quel che costi.

Andrea Zhok

Andrea Zhok

Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo? di Giuseppe Masala Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

“L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione” di Michelangelo Severgnini “L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione”

“L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione”

Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne   Una finestra aperta Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne

Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Giorgia Meloni e il "weekend lungo" di Paolo Desogus Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev di Marinella Mondaini Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

 Italia, povertà da record di Michele Blanco  Italia, povertà da record

Italia, povertà da record

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti