Petro condanna la conquista spagnola: "L'Europa deve chiedere scusa"
In occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla fondazione di Santa Marta, città simbolo della Colombia caraibica, il presidente Gustavo Petro ha lanciato un duro atto d’accusa contro i conquistadores spagnoli, definendoli senza mezzi termini "genocidi". Durante il suo intervento alla Quinta de San Pedro Alejandrino, luogo dove nel 1830 morì Simón Bolívar, il leader sudamericano ha respinto ogni retorica celebrativa della colonizzazione, affermando: "Non siamo qui per festeggiare una conquista. A me non piace che si renda omaggio a chi ha portato sangue".
Durante la conmemoración de los 500 años de Santa Marta, el Presidente @PetroGustavo hizo un llamado a reconocer el impacto histórico de la colonización en América Latina: “Europa tiene que pedir perdón. Aquí cayó y mató, aplastó pueblos que eran nuestros ancestros. No guardó las… pic.twitter.com/KZLrZ0NrDn
— Presidencia Colombia ???????? (@infopresidencia) July 29, 2025
Petro ha sottolineato come la storia del continente americano sia segnata da un crimine di proporzioni immani: "In America ci fu un genocidio. Questa terra non si chiamava America, e per chiamarsi così è stato necessario compiere un genocidio". Rivolgendosi all’Europa, ha accusato il Vecchio Continente di non essere riuscito a confrontarsi con culture diverse senza ricorrere alla violenza: "L'Europa deve chiedere scusa. Qui è arrivata, ha ucciso, ha distrutto biblioteche, culture, saperi. Ha annientato popoli che erano i nostri antenati". Per questo, ha esortato a cancellare la parola "conquista" dai racconti storici sulla colonizzazione.
Il parallelo con il presente è stato inevitabile. Petro ha paragonato lo sterminio delle popolazioni indigene alla crisi umanitaria in corso a Gaza: "Allora morirono milioni di persone, uccise dalla spada o dai virus portati dagli invasori. Oggi muoiono decine di migliaia, soprattutto bambini, non più per le malattie ma per la fame, non più per la spada ma per le bombe". Davanti a queste tragedie, ha aggiunto, "non possiamo commemorare, ma solo riconoscere un fatto storico raccapricciante".
Infine, il presidente ha voluto ribaltare la narrazione tradizionale, dedicando la celebrazione non ai colonizzatori ma a chi resistette: "Oggi onoriamo la lotta dei popoli che sopravvissero, fuggendo verso le montagne. Loro sono i veri fondatori".
Santa Marta, fondata il 29 luglio 1525 dal navigatore spagnolo Rodrigo de Bastidas, è una delle città più antiche del Sud America. Ma per Petro, il suo anniversario non può essere un tributo alla conquista, bensì un monito contro l’oppressione.