Quali sono i legami tra l'opposizione venezuelana e il governo israeliano?

Le bandiere israeliane sventolate in occasione della manifestazione del 1 settembre a Caracas dall'opposizione hanno fatto riemergere i profondi legami tra la destra venezuelana e il regime sionista

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Quali sono i legami tra l'opposizione venezuelana e il governo israeliano?

 

Ha destato una certa curiosità in alcuni osservatori notare la presenza di bandiere dello stato israeliano in occasione della manifestazione organizzata dall’opposizione venezuelana il 1 di settembre, e pomposamente definita come ‘Toma de Caracas’, in italiano la ‘Presa di Caracas’.

 

Certo, lo stato israeliano può essere considerato la massima autorità quando si tratta di occupare un territorio, ma il motivo della presenza di quelle bandiere non è di certo da trovare in questa motivazione. 

 

In realtà, l’opposizione venezuelana mantiene solidi legami con lo stato d’Israele, nonostante il governo di Caracas abbia rotto ogni relazione con il paese dal 14 gennaio del 2009 «in rifiuto all’assedio contro la Palestina, che in questo momento ha portato a una nuova invasione della Striscia di Gaza, che ha prodotto l’assassinio di oltre 1000 persone e 4500 feriti», così scriveva l’Agenzia Venezolana de Noticias, AVN.

 

Già nel 2014, l’allora ministro degli Esteri, Elias Jaua, in occasione di un viaggio in Egitto per coordinare la consegna di aiuti umanitari provenienti da Caracas per Gaza denunciò: «Ricordiamo che l’opposizione venezuelana possiede stretti vincoli con gli organismi di sicurezza israeliana e riceve finanziamenti dallo stato israeliano». 

 

Mentre nel 2015 in occasione dell’ennesimo colpo di stato sventato - Operación Jericó - fu provato il coinvolgimento nell’operazione che prevedeva l’assassinio di vari esponenti del chavismo, tra cui il presidente Maduro, di un agente del servizio di sicurezza israeliano Mossad. Così come nel golpe del 2002. 

 

Diversi sono i dirigenti dell’opposizione venezuelana ad avere forti legami con lo stato d’Israele, a cominciare dal candidato alla presidenza, sconfitto da Maduro, Henrique Capriles Radonski. Sul suo conto l’analista Raimundo Kabchi ha dichiarato che «si tratta di un sionista dichiarato». A tal punto che l’ex sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, in una riunione con il Primo Ministro israeliano Netanyahu, assicurò il ristabilimento di normali relazioni diplomatiche con un governo venezuelano guidato da Capriles. 

 

Infine abbiamo Miguel Angel Venegas Borjas, un dirigente dell’opposizione di lungo corso, ritratto in alcune fotografie durante un viaggio in Israele - come rivela il portale latabla.com - insieme al peruviano Luis Hiraoka. Circostanza che conferma «l’esistenza di un programma di formazione quadri di partiti politici in territorio israeliano», per «organizzazioni vincolate con il governo israeliano. Trova quindi conferme la denuncia del ministro Jaua circa i finanziamenti israeliani diretti all’opposizione venezuelana. 

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