Siria, continuano le esecuzioni settarie

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Siria, continuano le esecuzioni settarie

 

Sono ormai all’ordine del giorno gli omicidi settari in Siria che colpiscono alauiti, cristiani in particolare.

Tutto avviene nel totale silenzio mediatico, politico, mentre dall’8 dicembre 2024, giorno della caduta di Bashar Al Assad, si sussegue la processione di capi di Stato e Ministri degli esteri per incontrare e allo stesso tempo legittimare le nuove autorità siriane, capeggiate da Ahmad al-Sharaa, ex capo dell'ISIS e di Al-Qaeda noto con il nome di battaglia Abu Mohammad al-Julani.

Intanto, come denunciato dal direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), Rami Abdul Rahman, in un'intervista rilasciata, ieri, ad Al-Hurra TV iri, le forze governative siriane hanno giustiziato cinque alawiti nelle campagne del governatorato centrale di Hama e decine di altri nei giorni scorsi.

Il direttore del SOHR ha precisato che "35 persone sono state giustiziate negli ultimi giorni e oggi altre cinque persone della setta alawita sono state giustiziate da un gruppo armato nella campagna settentrionale di Hama".

Gli esecutori sono legati alle bande sotto il comando del Dipartimento per le operazioni militari guidato da Hayat Tahrir al-Sham (HTS), già note per la repressione indiscriminata contro i membri dell'ex Esercito arabo siriano (SAA) da quando il nuovo governo è salito al potere il mese scorso.

Il SOHR ha riferito all'inizio di questo mese che almeno 150 alawiti sono stati uccisi da quando il nuovo governo è salito al potere. È stata imposta una pesante censura sui media e si prevede che i numeri continueranno a crescere. Oltre agli alawiti, sono stati presi di mira anche membri della comunità cristiana in Siria e i loro luoghi sacri.

Secondo il SOHR, a gennaio sono state uccise oltre 190 persone, tra le quali cinque donne.

Sono stati segnalati anche centinaia di rapimenti. Diversi individui legati ad Al-Qaeda sono stati nominati a posizioni di vertice nel nuovo governo siriano. 

Ai combattenti stranieri entrati illegalmente nel Paese per combattere il governo dell'ex presidente siriano Bashar al-Assad durante la guerra contro la Siria sostenuta dagli Stati Uniti sono stati assegnati gradi all'interno delle nuove forze armate. 

La qualifica di terrorista degli Stati Uniti attribuita al leader di HTS, Ahmad al-Sharaa è stata rimossa il mese scorso dopo un incontro con una delegazione a Damasco. 

I recenti omicidi si verificano, tra l’altro, mentre i leader dell'UE hanno deciso di revocare alcune delle sanzioni imposte ai settori finanziario, dei trasporti e dell'energia della Siria. 

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