Trump valuta l’escalation in Venezuela, il Messico difende la sovranità di Caracas
La Casa Bianca prepara a un nuovo vertice sulla crisi venezuelana. Secondo fonti citate da CNN, Donald Trump riunisce i massimi responsabili militari e diplomatici - dal segretario alla Guerra Pete Hegseth al capo degli Stati Maggiori Riuniti Dan Caine, fino al segretario di Stato Marco Rubio - per definire i prossimi passi nei confronti di Caracas. La tensione è salita dopo che Trump ha ordinato alle compagnie aeree di considerare “chiuso” lo spazio sopra e attorno al Venezuela, senza fornire alcuna spiegazione.
Negli ultimi mesi, Washington ha incrementato significativamente la presenza navale e aerea nel Mar dei Caraibi, formalmente per operazioni antidroga, ma con movimenti che Caracas denuncia come pretesto per una pressione militare crescente. Lo stesso Trump ha dichiarato che “operazioni terrestri” contro il Venezuela potrebbero iniziare presto, alimentando il timore di una pericolosa escalation. In questo scenario, il Messico ha ribadito con forza la propria posizione. La presidente Claudia Sheinbaum ha ricordato che la Costituzione e la tradizione diplomatica del Paese - dalla Dottrina Estrada alle riforme del 1988 e del 2011 - impongono il rispetto della sovranità e la difesa della non ingerenza.
Sheinbaum ha definito “illegale” la chiusura dello spazio aereo venezuelano e ha criticato qualsiasi tentativo di intervento militare. Secondo il governo messicano, la strategia statunitense combina pressioni, guerra psicologica e minacce di forza, con l’obiettivo di forzare un cambio di regime e destabilizzare la regione.
Una lettura che contrasta apertamente con la fasulla narrazione antidroga diffusa dalla Casa Bianca e che mette in evidenza, ancora una volta, la crescente distanza nel continente americano dal tracotante imperialismo statunitense.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati

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