Ad agosto l'industria italiana batte quella di tutti i paesi europei

 Ad agosto l'industria italiana batte quella di tutti i paesi europei

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di Pasquale Cicalese



Qualcosa si andava dicendo da alcune settimane, ma dopo il dato della produzione industriale tedesca di agosto, uscito qualche giorno fa, in calo mensile dello 0.2%, gli animi si erano raffreddati.

Dopotutto, l'industria italiana è subfornitrice di quella tedesca, quindi ne avrebbe dovuto risentire. Poi, stamane, erano usciti i dati della produzione industriale britannica e francese, sotto gli obiettivi, rispettivamente dello 0.3% mese su mese e dell'1,3%. Alle 10:00 invece esce sugli schermi dei siti finanziari il dato di agosto della produzione industriale italiana, un autentico boom, +7.7% rispetto a luglio e appena -0.3% rispetto all'agosto del 2019.

Nella media del trimestre giugno-agosto il livello della produzione cresce del 34,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Dati sorprendenti, frutto della maestria delle operaie e degli operai italiani a cui Federmeccanica, nonostante la produttività manifatturiera sia aumentata di molto in questi anni, non riconosce alcun aumento salariale.

Siamo di fronte a performance economiche, dopo il dato delle esportazioni, delle costruzioni e delle vendite al dettaglio, di cui abbiamo fatto cenno negli scorsi giorni, che sorprendono per la capacità di risalita di una parte dell'economia italiana, mentre quella dei servizi, causa Pandemia, è affossata dal crollo del turismo estero. Tutto questo valore aggiunto nel manifatturiero, unito a produttività che è maggiore della stessa Germania, se lo accaparrano gli industriali che, non sazi, vogliono sussidi, comandare sui fondi europei e avere mano libera sui sindacati, anche sugli stessi confederali che nel 2018 hanno fatto un accordo vergognoso. Parliamo di questo dato, e di altri, per far capire che i lamenti degli industriali sono falsi, chiagn e fotte, e che è veramente insopportabile la loro condotta fatta di tircheria al limite dello schiavismo. L'assenza di lotta di classe in tutti questi decenni li ha portati a volere la moglie ubriaca e la botte piena, e a non saziarsi mai. E' un problema anche di coscienza di classe, che nelle generazioni cresciute dopo i decenni di lotta è mancata e ne pagano le conseguenze non solo loro ma l'intero Paese. Ma ormai la situazione è talmente evidente e compromessa che forse qualche rivendicazione verrà fuori. I successi dell'USB nel settore manifatturiero in questi anni stanno a dimostrare che ormai la misura è colma e che i confederali devono essere annullati. La storia lo insegna: la classe lavoratrice ha sempre ragione. 

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