Alessandro Di Battista - Il Patto di stabilità va cancellato definitivamente

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Alessandro Di Battista - Il Patto di stabilità va cancellato definitivamente



di Alessandro Di Battista
 

Il Governo ha annunciato un nuovo scostamento di bilancio di 8-10 miliardi per reperire risorse entro giugno. Nuovo deficit insomma. Sacrosanto, sia chiaro, in emergenza spendere a deficit è doveroso (sempre più italiani vivono tragedie quotidiane, soprattutto di mezza età) e poi oggi l'Europa lo consente.


L'UE, infatti, ha sospeso il "Patto di stabilità e crescita". Sapete di che si tratta? Il "Patto di stabilità e crescita" (PSC) è il trattato sottoscritto dai paesi UE che mette nero su bianco i parametri di bilancio ai quali occorre sottostare. E' l'accordo che ci ha inchiodato all'austerità e che ha prodotto la distruzione dello stato sociale in mezza Europa. Quando sentite parlare delle regolette da rispettare (rapporto deficit/PIL inferiore al 3% o debito pubblico inferiore al 60% del PIL) sappiate che si tratta di parametri adottati con il PSC.


Pensate, il Patto di Stabilità è stato approvato nel 1997 ma poggia le sue basi sul Trattato di Maastricht che è del 1992. In pratica quelle regolette pensate 28 anni fa (subito dopo la disgregazione dell'Unione Sovietica ovvero in un momento in cui si pensava che liberismo e capitalismo finanziario sarebbero durati come l'Impero romano) sono le stesse che - per lo meno fino alla sospensione del Patto - hanno condizionato la politica italiana. Ma nel frattempo il mondo è cambiato, pensate a cosa è accaduto negli ultimi 28 anni:


1. Guerra in Bosnia (il primo conflitto armato che entra nel cuore dell'Europa dalla fine della seconda guerra mondiale)
2. Guerra in Kosovo e bombardamento di Belgrado
3. Attentato alle Torri Gemelle
4. Guerra in Afghanistan (un dramma per le vittime e per i bilanci dell'Italia)
5. Guerra in Iraq (vedi guerra in Afghanistan)
6. Aumento dei flussi migratori (le vittime delle guerre di invasione mascherate da missioni di pace hanno fatto rotta verso l'Europa, non verso gli USA)
7. Aumento del terrorismo jihadista che ha trovato linfa dalle guerre stesse
8. Crisi finanziaria dei subprime del 2006
9. Guerra in Libia (aumento terrorismo; flussi migratori; perdita di entrate economiche per l'Italia)
10. Sanzioni all'Iran (perdita di entrate economiche per tutta l'UE in particolare per l'Italia, primo partner commerciale europeo di Teheran)
11. Guerra in Siria (centinaia di migliaia di profughi utilizzati dalla Turchia per ricattare l'Europa e indebolirla economicamente)
12. COVID-19


Io vedo politici litigare sull'utilizzo o meno del MES (io sono contrario come sapete). Ma il punto decisivo è proprio il Patto di stabilità!


Il Governo italiano deve battagliare affinché quei parametri finiscano nel dimenticatoio della storia. Due giorni fa il Premio Nobel per l'economia Stiglitz ha parlato di “disastro” qualora i parametri del PSC dovessero essere riattivati. E statene certi, mezza Europea lavora per farlo.


Il PSC (sospeso senza che nessuno ci abbia detto quando dovrebbe tornare in vigore) è un prodotto di quella stagione liberista che sembrava dominante dopo la caduta del Muro di Berlino. Eppure il dramma del COVID-19 ne ha mostrato tutti i limiti. La disgregazione degli Stati, la costante cessione di sovranità ad organismi sovranazionali (o multinazionali) hanno distrutto la classe media in mezzo mondo (soprattutto in Europa) producendo una forbice tra ricchi (pochi) e poveri (molti) mai così ampia nella storia dell'umanità.


La riattivazione dei parametri del Patto di stabilità sarebbe un intollerabile rigurgito liberista in un momento in cui, in tutto il mondo, si torna a parlare dell'importanza dello Stato!

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