Al-Shabaab è frutto della politica Nato. Altro che Silvia Romano

7058
Al-Shabaab è frutto della politica Nato. Altro che Silvia Romano



di Mostafa El Ayoubi - Nigrizia
 

La faccenda della cooperante italiana Silvia Romano ha riacceso di nuovo i fari sull’islam: un tema molto caro ai mass media e ad una parte non trascurabile del mondo politico. Dopo un anno e mezzo di sequestro messo in atto dai jihadisti di Harakat al-Shabaab, Romano è tornata libera. Ed era velata. Ciò ha scatenato un’aspra polemica da parte di diversi giornalisti e politici, noti per la loro avversità alla questione del velo. La parlamentare Daniela Santanchè, parafrasando Oriana Fallaci – nota negli ultimi anni della sua vita per il suo odio contro i musulmani – raccomanda a Silvia di togliere quello “stupido cencio medievale”. A sua volta Vittorio Sgarbi ha scritto che Silvia “va arrestata per concorso esterno in associazione terroristica”. Non poteva mancare Vittorio Feltri, che disprezza i meridionali, figurarsi i musulmani. In un suo tweet del 10 maggio ha asserito: “Pagare il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione”. Questi protagonisti, ai quali si possono sommare Alessandro Sallusti, Magdi Allam e Alessandro Pagano, il quale ha definito Silvia una “neo-terrorista”, appartengono ad un’area politica ideologicamente ben definita. Dietro le loro accuse al governo di aver dato “milioni di euro” ad al-Shabaab che usa i soldi dei sequestri per finanziarsi, si cela un’avversione viscerale nei confronti della religione islamica. Se la ragazza fosse scesa dall’aereo vestita con jeans e camicia tutta questa polemica non ci sarebbe stata. Si sa che generalmente tutti i governi pagano i riscatti.


Colpisce anche – ma non più di tanto – l’approccio del quotidiano la Repubblica a questa faccenda. Questo giornale, considerato di area ideologicamente opposta a quella di cui sopra, ha avuto per molti anni come giornalista di punta Magdi Allam! Quando, nel 1998, il Pakistan si dotò della bomba nucleare, apparve sulla prima pagina del giornale di Scalfari a caratteri cubitali: “La prima atomica dell’islam”. Quando Israele fabbricò le sue armi nucleari, la Repubblica avrebbe mai osato scrivere “La prima atomica dell’ebraismo”?


L’11 maggio la Repubblica divulga un’intervista al portavoce di al-Shabbab, Ali Mohamed Raghe, alias Ali Dheere, con il titolo: «Il portavoce di al-Shabaab: “I soldi del riscatto di Silvia per finanziare la jihad”». Ma i jihadisti hanno smentito l’avvenuto colloquio con il quotidiano, che però il 16 maggio ha confermato la veridicità dell’intervista attraverso un comunicato, il quale sottolinea un dato vero: Dheere non fu ucciso nel 2014. Lo stesso giorno il sito somalo Magreeg ha annunciato la morte di Ali Dheere dopo essere stato gravemente ferito in un’operazione congiunta tra i militari governativi e quelli turchi nella città Awdheegle nei pressi della capitale Mogadiscio. Insomma, non si capisce se è vivo o morto. È come la storia di Bin Laden! Riguardo al resto delle prove fornite, non vi sono tracce del video di 20 minuti riferito a Dheere relativo all’attacco terrorista del 4 marzo in Kenya. L’articolo della Bbc del 2 aprile non menziona il nome di questo jihadista. Prove poco convincenti insomma. Inoltre, perché il redattore Del Re ha fatto un colloquio con il Ros dei carabinieri e non si è confrontato anche con i giornalisti? Restano tanti dubbi…


La drammatica storia di Silvia Romano – la quale avrebbe bisogno di un sostegno per elaborare il trauma subito a causa del rapimento e per capire se la sua scelta di convertirsi è stata volontaria o imposta, onde evitare ogni deriva estremista nel futuro – è stata un’occasione persa per ragionare sulla crisi somala provocata da una politica militare scellerata della Nato che alla fine ha generato al-Shabaab.


 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti