Cosa ha proposto Trump all'Iran dopo l'assassinio di Soleimani
L'assistente del capo del Consiglio della Shura per gli affari internazionali, Hussein Amir Abdullahian ha rivelato che gli americani hanno inviato un messaggio agli iraniani per concordare i siti che l'Iran avrebbe potuto prendere di mira, in risposta all'assassinio del Comandante della brigata alQuds delle Guardie Rivoluzionarie, il generale Qassem Soleimani, caduto martire durante un vigliacco raid mentre lasciava l'aeroporto internazionale di Baghdad
Hussein Amir Abdullahian ha raccontato in un'intervista esclusiva al canale satellitare iraniano Al-Alam la risposta iraniana all'assassinio del martire Soleimani: "Gli americani, attraverso i mediatori, ci hanno detto che avremmo potuto metterci d'accordo sulle regioni e gli obiettivi statunitensi che l'IRan avrebbe potuto colpire. Ma abbiamo rifiutato e abbiamo risposto che siamo noi a definire gli obiettivi e il livello della risposta. "
Ha aggiunto che "l'attacco missilistico iraniano contro la base" Ain al-Assad "è stata una risposta all'attacco americano contro l'auto del martire Soleimani e quelli dei suoi compagni, e non all'assassinio di Soleimani".
Proseguendo nel suo racconto ha precisato: "i mediatori, dopo l'assassinio di Soleimani, ci hanno inviato chiari messaggi dall'amministrazione americana, ovvero se l'Iran non avesse risposto all'assassinio di Soleimani, il presidente Trump sarebbe stato pronto a revocare tutte le sanzioni contro l'Iran, ma abbiamo rifiutato ".
Abdullahian ha poi spiegato: "Gli americani non immaginavano che avremmo preso di mira la base di Al-Assad perché era fortificata e dotata di sistemi di controllo. Pensavano che se fosse stata presa di mira, sarebbero stati in grado di intercettare i nostri missili o distoglierli dalla loro traiettoria, ma sono rimasti sorpresi dalla risposta iraniana e non hanno potuto né abbattere né deviare nessuno dei missili iraniani ” .
Per quanto riguarda il ritiro delle forze americane dalla regione dell'Asia occidentale, Abdullahian ha dichiarato: "Non faremo pressione sui nostri amici in Iraq perché hanno sofferto l'occupazione e sono stati gli americani a contribuire diffondere la corruzione in Iraq, ma sono gli iracheni che devono determinare i metodi per far uscire le forze americane ".