Dazi, ayatollah e ultimatum: il teatro delle minacce USA alla Russia
Trump minaccia di colpire i partner commerciali della Russia, mentre Graham evoca lo scontro con l’ayatollah
Il senatore repubblicano statunitense, il 'falco' Lindsey Graham, ha esortato Russia e i suoi partner commerciali a "chiamare l’ayatollah" se non raggiungeranno un accordo con l’Ucraina entro 50 giorni, in riferimento alle recenti tensioni tra Washington e Teheran. Le sue parole arrivano dopo l’ultimatum lanciato da Donald Trump, che minaccia dazi del 100% sui Paesi che continueranno a commerciare con Mosca senza una risoluzione del conflitto.
.@POTUS' announcement yesterday about sending American-made weapons - paid for by Europeans - to Ukraine through NATO was welcome news.
— Lindsey Graham (@LindseyGrahamSC) July 15, 2025
Equally important was his statement that if the fighting had not ended in 50 days, he would impose up to 100% tariffs on countries buying…
Trump ha anche chiarito che gli Stati Uniti non pagheranno per le armi inviate al regime di Kiev, ma le produrranno, lasciando il costo agli alleati europei. Intanto, il Cremlino ha definito le minacce "serie", mentre l’ex presidente russo Dmitrij Medvedev le ha bollate come un "ultimatum teatrale", sottolineando che "alla Russia non importa".
Il riferimento all’ayatollah – titolo religioso chiave in Iran – sembra un avvertimento sulle possibili ritorsioni statunitensi, in un contesto già segnato dalle tensioni nucleari con Teheran.