Erdogan furioso: accordo sui visti inverosimile entro luglio
Due settimane fa, un deputato di alto rango del partito di governo della Turchia, AKP, Burhan Kuzu (ed ex consigliere del presidente Erdogan) ha esplicitamente minacciato l'Europa, che a quel tempo discuteva se concedere o meno la liberalizzazione dei visti ai cittadini turchi all'interno del continente. In particolare, ha scritto su Twitter che "Il Parlamento europeo discuterà se concedere l'esenzione dal visto ai cittadini turchi. Se viene presa la decisione sbagliata, scateneremo i rifugiati !."
Avrupa Parlamentosu,yarın Türk Vatandaşlarına Avrupa yolunu vizesiz açacak raporu görüşecek.Yanlış bir karar verirse Mültecileri göndeririz!
— Burhan Kuzu (@BurhanKuzu) 10 maggio 2016
Tuttavia, come riporta DW, il piano UE che permetterà la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi dal 1 ° luglio, sarà ritardato dal momento che Ankara non sarebbe in grado di rispettare le condizioni chiave in tempo. Il giornale tedesco aggiunge che " Angela Merkel è in vena di muoversi "in quella che è la prima indicazione reale di resistenza da parte tedesca alle esigenze sempre più stravaganti del presidente turco.
L'UE ha una lista di 72 requisiti che Ankara deve soddisfare per ottenere l'esenzione dal visto, con la riforma della legislazione anti-terrorismo, un altro dei cinque rimanenti passaggi chiave, insieme alla protezione dei dati personali.
Dall'AGI
Dall'AGI
La cancelliera tedesca Angela Merkel è tornata sul tema della liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi che vogliano recarsi nell'area Schengen dal World Humanitarian Summit in corso a Istanbul, a margine di un colloquio con il presidente turco RecepTayyip Erdogan. La leader tedesca ha confermato la necessità per la Turchia di adempiere a tutte le 72 condizioni richieste dall'Ue perché vi sia la cancellazione del visto.
Merkel ha poi ribadito la propria preoccupazione rispetto allo stato della democrazia in Turchia, preoccupazione cresciuta in seguito all'approvazione di un emendamento costituzionale che ha annullato l'immunità dei parlamentari turchi, una misura che prelude alla perseguibilitaà di deputati dei partiti di opposizione, in particolare i filo curdi dell'Hdp e repubblicani del Chp, e che potrebbe spianare la strada a un ulteriore accentramento dei poteri in capo al presidente Erdogan.
In base a quanto riportato dai media locali, Merkel avrebbe insistito sulla indipendenza della stampa, della magistratura e sulla effettiva rappresentatività del parlamento in Turchia.
Come scrive Alberto Negri su Il Sole 24 ore, "vengono così al pettine i nodi della deriva autoritaria di Erdogan insieme alle contraddizioni dell’Europa, al punto che l’intesa sui migranti rischia di saltare. Il faccia a faccia tra la Merkel e il presidente turco non è andato molto bene come del resto era nelle premesse. La Merkel ha espresso a Erdogan la sua “forte preoccupazione” per la revoca dell’immunità parlamentare in Turchia e ha annunciato che l’esenzione dei visti dei cittadini turchi a partire dal 1° luglio dovrà essere rimandata.
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Del resto era chiaro che la svolta autoritaria di Tayyep Erdogan avrebbe complicato non poco i rapporti con l’Europa: la Turchia sta entrando in una nuova era in cui il dominio assoluto del presidente si sta consolidando a spese della democrazia, come dimostra il voto all’Assemblea nazionale con cui è stata revocata l’immunità parlamentare ai deputati. Rischia di essere spazzata via buona parte dell’opposizione, soprattutto quella del partito filo-curdo Hdp, con l’obiettivo di spianare la strada alla riforma costituzionale in senso presidenziale voluta da Erdogan per controllare, come ha ripetutamente affermato, il partito Akp, il governo, la magistratura, le forze di sicurezza."