Europlot Daily – 4 maggio 2018
Il monito di Pierre Moscovici
La Commissione europea conferma le stime di crescita per l'Italia, ma vede un rallentamento alle porte e diffida la politica dal far durare troppo a lungo l'incertezza circa l'esecutivo, ricordando che se lo stallo continua ci sarebbero possibili riflessi negativi sul mercato e sulla ripresa. Durissimo Pierre Moscovici, sugli sforzi di correzione dei conti dice che quelli strutturali fatti dall'Italia per il 2018 sono pari a zero. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze risponde che la contabilità definitiva del 2018, che potrà essere apprezzata solo nel 2019, sarà in linea con le regole europee.
L’Europa educatrice e moralizzatrice
Varsavia sta cercando un accordo con la Commissione europea in vista della stesura del prossimo budget europeo, proponendo a Bruxelles di fare alcuni emendamenti alla contestata riforma della Giustizia che allo stato attuale sarebbe un motivo per colpire la Polonia negandogli una parte dei fondi strutturali europei attribuiti in base ai nuovi criteri “morali” che valutano il rispetto dei valori europei. Il primo ministro del Belgio, Charles Michel, in un discorso al Parlamento europeo ha detto che i governi dei paesi dell’Ue dovrebbero essere sottoposti regolarmente a una “peer review” sui loro standard democratici e del rispetto dello stato di diritto. Il The Economist gradisce il nuovo approccio “educativo” della Commissione.
Russofobia britannica
I diplomatici del Regno Unito vogliono usare le sedi del G7, G20, e i vertici NATO e Ue per rafforzare l’alleanza contro la Russia creata dal Foreign Office dopo l’avvelenamento degli Skripal a Salisbury.
Nucleare iraniano
Regno Unito, Francia e Germania intendono rispettare l'impegno preso con l’Iran e vogliono convincere gli USA a fare altrettanto, proponendo di ridiscutere l’accordo con Teheran integrandolo con nuove clausole che includano il programma missilistico e il ruolo iraniano in Medio Oriente. Il Ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha detto che l'Iran non intende ridiscutere proprio niente. La decisione sull'eventuale ritiro degli americani è attesa entro il 12 maggio.
Guerra in Yemen
Le forze speciali americane stanno aiutando i militari sauditi a individuare e distruggere i tunnel e le piattaforme dalle quali i ribelli sciiti Huthi lanciano missili nella guerra dello Yemen. Fino adesso le forze armate statunitensi avevano preso le distanze dall’impegno diretto in questa guerra, ma confermano la presenza di consiglieri militari.
Federico Bosco