Il Venezuela accoglie Maikelys: simbolo di speranza e giustizia
La piccola Maikelys Espinoza è finalmente tornata in Venezuela. Separata dalla sua famiglia negli Stati Uniti, la sua liberazione è avvenuta grazie a un’intensa trattativa internazionale condotta dal governo venezuelano nell’ambito del "Plan Vuelta a la Patria". Il presidente Nicolás Maduro ha annunciato con emozione il suo arrivo, definendolo “un miracolo” e una “vittoria umana”.
La bambina, accolta tra le braccia della first lady Cilia Flores, è sbarcata a Caracas insieme ad altri 225 connazionali. Maduro ha ringraziato pubblicamente anche Donald Trump, il cui inviato speciale, Richard Grenell, ha avuto un ruolo decisivo nei negoziati.
Ma il ritorno di Maikelys è solo l’inizio. Restano ancora 253 venezuelani detenuti in El Salvador, “in un deposito di esseri umani”, come lo ha definito Diosdado Cabello. Il governo bolivariano promette battaglia per riportarli a casa. “Non credete nel falso sogno americano”, ha affermato Maduro, rivolgendosi agli esuli. “Tornate in patria. Qui vi amiamo. Qui ricostruiamo la nostra vera casa: il Venezuela”.