"Jumbo Council", l'ultima idea della Merkel per il controllo dell'Eurogruppo

"Jumbo Council", l'ultima idea della Merkel per il controllo dell'Eurogruppo

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La politica tedesca continua a dare spettacolo. La settimana scorsa il giornale tedesco Handelsblatt riportava la notzia che Angela Merkel ha in mente un piano tutto suo per gestire l’eurozona, un cambiamento che serva ad aumentare il suo potere indebolendo quello dell’Eurogruppo. L’idea della Cancelliera consiste nell’allargare l’Eurogruppo ai ministri dell’economia e/o dello sviluppo economico, un ruolo che in molti paesi è separato da quello del Ministro delle finanze, come in Germania, Italia e Spagna ma non in un paese a caso come la Francia. La Merkel si aspetta che Emmanuel Macron cada nella trappola e accetti la cosa perché tanto in Francia il ruolo del Ministro delle finanze e quello dell’economia sono già riuniti in una sola persona e quindi non ci sarebbero motivi per opporsi.

 

La Merkel ha anche già dato un nome a questo Eurogruppo allargato: Jumbo Council. Il gruppo non dovrebbe riunirsi una volta mese come l'attuale, ma solo ogni tanto, e avrebbe l'obiettivo di rafforzare la competitività dell'eurozona e la coesione tra gli stati membri. Belle parole, ma come abbiamo imparato bene soprattutto negli ultimi 10 anni la coesione tra gli stati membri per i tedeschi è la capacità o meno degli altri paesi di riuscire a conformarsi ai parametri economici imposti dalla Germania, permettendo a Berlino di attribuire la colpa di ogni fallimento all’incapacità altrui, sempre e comunque. Solo un ingenuo può pensare che la Merkel stia progettando di sottoporre le politiche economiche del suo governo alle volontà di questo Jumbo Council. Il progetto ha il solo e unico scopo di preservare gli interessi della Germania e la carriera politica di Angela Merkel.

 

L'Handelsblatt racconta che la Merkel ha presentato questo piano al gruppo CDU/CSU al Bundestag martedì scorso, in anticipo rispetto al discorsone di Macron all'Europarlamento. L'idea è piaciuta al partito della Cancelliera, ma secondo i commentatori piacerà molto meno alla SPD visto che questa mossa diluisce una quota del potere di questo partito ormai morente che ha tradito i suoi elettori solo ed esclusivamente per gli interessi personali di una leadership politica semplicemente ignobile.


La SPD è riuscita a mettere le mani sul Ministero delle finanze dopo otto anni di patti scellerati con Angela Merkel con la convinzione che quello fosse il Ministero più potente della repubblica federale, e adesso rischia di ritrovarsi con un potere ridotto visto che il ruolo nell’Eurogruppo trasformato in Jumbo Council andrebbe condiviso con il Ministro dell'economia, ruolo attualmente rivestito da un certo Peter Altmaier che guarda caso è anche l'alleato più stretto della Merkel all'interno del governo.


Al di là dei miserabili conflitti di potere all’interno di una coalizione senza vergogna, quel che questa mossa ci sta dicendo è che la Merkel non ha alcun reale interesse a trovare una soluzione ai problemi dell'eurozona, ma solo a risolvere i suoi. Per chi osserva da fuori, che la SPD accetti o meno il Jumbo Council ha un’importanza relativa, quello che è veramente importante è il fatto che la SPD ha completamente abbandonato l’idea macroniana di riforma dell’eurozona dopo aver abbattuto la leadership di Martin Schulz. La nuova leader della SPD Andrea Nahles ha detto che gli obiettivi dell'accordo di coalizione dovrebbero essere accettati così come sono stati scritti e non reinventati a piacimento, ma sono solo parole di circostanza dette da chi è consapevole che per quel che riguarda le riforme dell'eurozona il contratto di coalizione non è specifico come dovrebbe essere quindi resta aperto a interpretazioni che la CDU/CSU riesce a manipolare sapientemente. Si è visto bene leggendo il documento contro la riforma del MES presentato dal gruppo parlamentare della CDU/CSU, un testo sapientemente orchestrato che affossa completamente le riforme dell’eurozona proposte da Macron tanto care agli europeisti di casa nostra.


Come detto prima, alla SPD interessa solo mantenere e capitalizzare la sua fetta di potere, mettendo sempre al primo posto l’interesse personale e al secondo quello della Germania, in linea con la tradizione del governo dei falchi di Berlino che abbiamo visto all’opera durante gli ultimi anni. Falchi che non sono andati via neanche dal Ministero preso dai socialdemocratici. In Germania c’è stata un’ondata di sdegno dopo che Olaf Scholz, il Ministro delle finanze in quota SPD che ha sottratto il ministero che doveva essere di Martin Schulz, ha riconfermato Ludger Schuknecht come Chief Economist al Ministero delle finanze. Schuknecht è un’economista di tradizione ordo-liberista e soprattutto uno degli architetti delle politiche per l’eurozona di Wolfgang Schauble. Non solo, Scholz ha anche nominato come suo vice un banchiere di Goldman Sachs e ha lasciato ai loro posti altri funzionari del team Schauble, come Levi Holle per i mercati finanziari e Thomas Westphal per la sezione europea.


La sensazione è che Scholz, non avendo esperienza di politiche macroeconomiche a livello europeo, stia costruendo un muro di protezione intorno a se, una barriera protettiva fatta di tecnici a salvaguardia del rigore tedesco.

 


Federico Bosco

 

 

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