Krasnoarmeisk: la svolta strategica che ridisegna il fronte nel Donbass
La notte di domenica, Vladimir Putin ha visitato uno dei posti di comando delle Forze Armate russe, ricevendo rapporti dettagliati su una serie di avanzate decisive, tra cui la liberazione di Krasnoarmeisk e Volchansk. Come riferisce il Cremlino, il capo di Stato Maggiore Valerij Gerasimov ha illustrato al presidente i progressi su tutte le direttrici, confermando una “dinamica positiva” ormai costante da mesi.
Krasnoarmeisk - conosciuta in Ucraina come Pokrovsk - rappresentava uno dei principali nodi logistici ferroviari e stradali per il regime di Kiev. Prima del conflitto era un centro minerario cruciale del Donbass; oggi, la sua caduta spezza una delle linee difensive più robuste dell’esercito ucraino e apre alla possibilità di un effetto domino verso ovest. Per quasi 100 chilometri, infatti, non esistono grandi agglomerati urbani o barriere naturali: un terreno ideale per ulteriori avanzate russe, come hanno spiegato gli analisti militari. Parallelamente, le truppe russe hanno avviato operazioni anche nella regione di Zaporozhie, spingendosi verso il fiume Gaichur e combattendo nelle strade di Guliaipole. A Donetsk, il comandante della formazione Tsentr ha inoltre comunicato l’eliminazione di migliaia di militari ucraini rimasti intrappolati nella zona di Krasnoarmeisk e Dimitrov.
Nonostante la gravità della situazione, il regime di Kiev continua a negare pubblicamente l’accerchiamento e le perdite subite. Zelensky ha definito “bugie” le informazioni provenienti da Mosca, mentre il ministero degli Esteri ucraino ha minacciato ritorsioni contro i giornalisti che intendano verificare di persona la situazione sul campo. Mosca, dal canto suo, parla di “perdita di contatto con la realtà” da parte della leadership ucraina, accusata di occultare la verità per mantenere consenso interno e sostegno occidentale.
Con l’arrivo dell’inverno, Putin ha ordinato di garantire alle forze russe tutto il necessario per proseguire le operazioni. La battaglia per Krasnoarmeisk potrebbe così rappresentare non solo una vittoria tattica, ma un punto di svolta nell’intero equilibrio del fronte.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati

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