La resa dei conti nel governo tedesco  

La resa dei conti nel governo tedesco   

Il dossier immigrazione sta mettendo in crisi anche Angela Merkel

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



Il dossier dell’immigrazione irregolare e/o dell’accoglienza di migranti e rifugiati sta mettendo in crisi anche Angela Merkel a causa della posizione antitetica a quella del suo ministro dell'Interno, il bavarese Horst Seehofer, determinato ad andare fino in fondo con la riforma muscolare della politica di gestione dell’immigrazione articolata in 63 punti molto severi. Seehofer vuole il respingimento dei migranti che si presentano alla frontiera tedesca (che quasi sempre è la Baviera) dopo essersi precedentemente registrati in un altro Paese Ue (quasi sempre Italia e Grecia). La Merkel rifiuta questa misura, e per questo ha chiesto alla CSU di attendere il Consiglio Ue di fine giugno per rivalutare la situazione dopo la risposta negoziata in sede europea, ma il partito gemello della CDU non ne vuole sapere. La CSU non poteva accettare una tregua basata sulle false promesse di portare a casa qualche risultato fumoso dopo l’ennesimo vertice europeo e quindi ha respinto i 14 giorni di tregua. I gruppi parlamentari di CDU e CSU si sono addirittura riuniti separatamente, io stesso in questo articolo non potrò più usare la sigla CDU/CSU perché non avrebbe molto senso. 

 
Per il ministro dell’interno bavarese e tutta la CSU questa è una questione di vita o di morte. Anche se possiamo averne avuto l’impressione, la crisi interna al primo partito della Germania non è stato scatenata dalla decisione di Matteo Salvini sull’Aquarius. La situazione ha radici molto più lontane e si basa su ferite profonde del sistema politico tedesco. Durante la crisi dei migranti del 2015 la Baviera è stata la frontiera d’accesso di quel famoso milione e passa di migranti accolti da Angela “mutti” Merkel. L’esperienza di quel periodo ha segnato la popolazione bavarese e ha causato una forte ascesa di AfD nel più ricco Lander della Germania. Alle elezioni del 2017 AfD è andata benissimo nella povera, umiliata e offesa ex Germania Est e molto bene nella ricchissima Baviera, soprattutto nelle province più orientali. Adesso AfD continua a crescere nei sondaggi e la CSU rischia di non conquistare più la maggioranza assoluta in vista delle elezioni in Baviera previste per il 14 ottobre. Ad aggravare la situazione sono stati alcuni fatti di cronaca, in particolare il gravissimo omicidio di Susanna Feldmansul quale AfD ha impostato una forte campagnacontro la cancelliera e la sua politica di accoglienza, mettendo alle strette anche il ministro dell’Interno bavarese. 
 

Adesso la crisi politica è completamente degenerata, Seehofer ha addirittura lanciato un ultimatum: se la Merkel non cede e accetta la sua proposta, domani applicherà un ordine esecutivo per attuare forzosamente il suo programma, e la Merkel a quel punto non potrebbe fare a meno di “licenziarlo” scatenando una catastrofe politica che porterebbe alla scissione della CDU/CSU e alla fine del governo tedesco dopo soli tre mesi, con un ritorno alle urne in una Germania dallo scenario politico completamente stravolto ed estremamente frammentato e litigioso. Sarebbe la fine della carriera politica di Angela Merkel, e la fine di una certa narrazione dell’Europa. 

 
Federico Bosco
 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La tigre di carta è nuda di Clara Statello La tigre di carta è nuda

La tigre di carta è nuda

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti