L'agenda Draghi-Meloni

12828
L'agenda Draghi-Meloni

 

Le parole di Hillary Clinton a favore di Giorgia Meloni sono state un segnale a tutto l’establishment e alla grande stampa. 

La leader di Fratelli d’Italia non è più l’erede del fascismo, ma una conservatrice che si ispira a Margaret Thatcher, che è un idolo per il mondo liberale. Anche se passare da Almirante alla primo ministro britannica più reazionaria del dopoguerra, in concreto è andare più a destra. 

È cominciata la corsa in soccorso del presunto vincitore, che ha caratterizzato tutte le stagioni del trasformismo italiano, e l’architrave di questa operazione è Mario Draghi. 

Di fronte ai banchieri e agli industriali di Cernobbio, Meloni si è lanciata in elogi sperticati del Presidente del Consiglio, affermando che il suo unico limite sono state le forze che sostenevano. Con lei l’agenda Draghi avrà la sua vera attuazione. 

D’altra parte Fratelli D’Italia è con il PD il partito più fanatico della guerra alla Russia, di cui Draghi è campione. E Meloni è anche la più ferma sostenitrice della linea di rigore di bilancio del capo del governo. 

Draghi a sua volta non fa nulla per smentire questo accreditamento di Meloni nei suoi confronti. Anzi lascia trapelare dai giornali amici, quasi tutti, che è costante il contatto con quella che per lui diventerà Presidente del Consiglio, sotto sua garanzia e protezione . E viene il dubbio che alla base di questa cordiale vicinanza ci sia anche la prospettiva di Draghi Presidente della Repubblica, con Giorgia Meloni sua prima elettrice. 

In ogni caso è certo che oggi la leader della destra reazionaria è forse più draghiana dello stesso Calenda, il quale non ha capito che Draghi preferisce fare il lord protettore della Repubblica in attesa dei più alti incarichi, invece che prendersi gli insulti dei tanti che non potranno più pagare le bollette. 

Insomma il palazzo lavora ad un governo Draghi Meloni, nella sostanza e al di là delle formalità degli incarichi. Con buona pace del povero Letta, che continua presentarsi come paladino del banchiere, che invece lo ha scaricato come farebbe una finanziaria con un’azienda fallita. 

Conclusioni per chi andrà a votare. 

Giorgia Meloni imbroglia quando si presenta come colei che porterà il popolo, sia pure quello di destra, nel palazzo. Lei è l’ennesimo investimento della élite nella continuità del proprio potere, sotto diverse forme. 

L’élite ha imparato a far uso del più becero populismo, contro il reddito di cittadinanza, le pensioni, i diritti dei lavoratori, presentati tutti come privilegi di sfaticati, di fronte a coloro che soffrono ogni giorno per fare il fatturato. E con la guerra il palazzo ha pure rispolverato il patriottismo militarista, le armi , la fanfare, tanto care alla destra di Meloni. Che per questo può tranquillamente venir cooptata da Draghi, altro che cambiamento. 

Quanto al PD, in questo momento è il partito più inutile della Repubblica. Non serve più a Draghi, non serve e non è mai servito a nulla contro Draghi, Meloni e il loro accordo su guerra e austerità. 

Il voto al PD oggi è davvero un voto inutile, chi vuole un’alternativa al governo Draghi Meloni sostenga noi di Unione Popolare che sappiamo perfettamente cosa rappresentano quei due e perché sono finiti assieme.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

I metodi mafiosi e i servi sciocchi di Michele Blanco I metodi mafiosi e i servi sciocchi

I metodi mafiosi e i servi sciocchi

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti