L’Iran avverte gli USA: “Fermate Israele o reagiremo con più forza”
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha lanciato un duro monito agli Stati Uniti: se Washington non frenerà le azioni militari di Israele, Teheran sarà costretta a rispondere con maggiore severità. Durante una telefonata con il sultano dell’Oman, Pezeshkian ha definito “criminali” le aggressioni israeliane, accusando apertamente gli USA di esserne complici: “Durante i colloqui indiretti sul nucleare, gli statunitensi hanno ammesso di controllare Israele e di autorizzarne le azioni”.
Gli attacchi israeliani del 13 giugno, che hanno colpito anche quartieri residenziali di Teheran e ucciso comandanti, scienziati nucleari e civili, hanno scatenato una risposta immediata da parte iraniana, con una serie di attacchi missilistici contro obiettivi israeliani. “Se l’aggressione si ripeterà, la nostra risposta sarà più dura e più dolorosa”, ha ribadito il presidente.
Anche la Guida Suprema Khamenei ha parlato di un “errore fatale” da parte del “regime sionista”, preannunciando che le conseguenze potrebbero portare alla sua rovina. Nel frattempo, la comunità internazionale si spacca: mentre Russia, Cina e Turchia condannano l’attacco israeliano come violazione del diritto internazionale, l’inquilino della Casa Bianca Donald Trump ha lasciato intendere che gli USA potrebbero intervenire a fianco di Israele.
Il rischio di un’escalation su vasta scala è reale. L’Iran non cerca la guerra, ma – come ha sottolineato Pezeshkian – “non resterà in silenzio di fronte all’espansione dell’insicurezza nella regione”.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati