L’Iran celebra la tregua in Palestina: “Primo passo per la vittoria”

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L’Iran celebra la tregua in Palestina: “Primo passo per la vittoria”

 

Da pochi minuti è entrato in vigore la tregua tra Israele e Resistenza palestinese nella Striscia di Gaza mediata dal Qatar.

La tregua consiste nello scambio di 50 detenuti israeliani con 150 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, oltre all'ingresso giornaliero di 200 camion con rifornimenti e medicinali nella Striscia di Gaza assediata, oltre alla completa cessazione delle ostilità da entrambe le parti.

Questo sviluppo è stato accolto positivamente in Iran, considerato un primo passo per fermare i crimini israeliani a Gaza.

Secondo il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanani, “Questo sviluppo è il risultato di più di 45 giorni di indescrivibile tenacia del popolo palestinese, della lotta storica e della fermezza dei combattenti della Resistenza, nonché il primo passo verso la vittoria".

Kanani ha evidenziato gli sforzi del suo paese con altri attori regionali e non per fermare i bombardamenti di Israele.

Secondo il portavoce i“palestinesi hanno dimostrato di poter controllare il proprio destino e la propria patria sia sul campo di battaglia che nel campo politico. La nazione palestinese darà una risposta adeguata e decisiva ad ogni piano e azione sconsiderata, aggressiva e miope del regime sionista e dei suoi noti sostenitori.”

IRCG: Se Israele avesse vinto la guerra non avrebbe accettato una tregua  

Anche il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) giudica la tregua come un punto a favore della Palestina.

“Se Israele avesse vinto, non avrebbe fermato i suoi attacchi alla Striscia di Gaza assediata, ha dichiarato il comandante in capo dell'IRGC, il generale Hosein Salami.

Ha aggiunto che “in realtà, ciò dimostra la loro impotenza, incapacità e fallimento che fanno parte della natura di questo potere malvagio, e ora deve evitare di ripetere i suoi errori.”

Per il generale iraniano anche la strategia di Israele è stata fallimentare:

“la decisione di Israele di abbandonare le sue fortificazioni e di intraprendere un'operazione di terra contro la Striscia di Gaza è stata un errore, che gli è costata finora più di 300 carri armati e mezzi trasporto truppe.”

Per Salami i guai di Israele sono iniziati quando hanno i suoi soldati hanno affrontato i giovani palestinesi per strada.

"Anche se non hanno visto i giovani, i giovani hanno visti loro, e la guerra tra i carri armati e i fantasmi invisibili è iniziata, e i carri armati sono stati distrutti a distanza ravvicinata, e finora sono stati distrutti più di 300 carri armati e mezzi da trasporto truppe.”

Nel nord di Israele, ha ricordato il generale dell’IRCG, “Hezbollah li ha affrontati e anche loro hanno dovuto affrontare problemi in Cisgiordania. Erano svegli giorno e notte ed erano esausti e ansiosi.”

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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