L'Iran e la sospensione della polizia morale

3535
L'Iran e la sospensione della polizia morale

 

L'assenza della polizia morale dalle strade di Teheran e in altre grandi città iraniane negli ultimi mesi  aveva già alimentato tra i cittadini, “rumours” sul suo scioglimento.

I chiarimenti a riguardo sono arrivati con le dichiarazioni dello scorso sabato sera, del procuratore generale iraniano, Mohammad Jafar Montazeri, che ha affermato che il”corpo” in questione è stata sospeso.

Il procuratore ha sottolineato che la polizia morale "non ha nulla a che fare con la magistratura del paese, ed è stata abolita da chi l’ha creata “ ma la magistratura "continua a monitorare le azioni comportamentali a livello comunitario".

Le dichiarazioni di Montazeri sono arrivate in risposta a una domanda sul perché la polizia morale, che è stata coinvolta in polemiche dalla morte della 22enne Mahsa Amini a settembre, fosse stata "sciolta”.
Sebbene i funzionari iraniani, tra cui il presidente Ebrahim Raisi, abbiano ripetutamente negato lo scioglimento della polizia morale, le esternazioni di Montazeri suggeriscono che si è scelto  di sospenderla dopo l’ incidente di settembre relativo alle vicende di Mahsa Amini, seguito da ampie e violenti proteste.

La donna secondo un video fatto circolare dai media iraniani si sarebbe sentita male negli uffici della polizia morale dove era stata condotta , circostanza quella del malore , poi confermata dall’autopsia dell’Istituto di medicina legale.

Quello che le autorità iraniane hanno definito come un tragico incidente ha però immediatamente scatenato proteste nella sua città natale, che in seguito si sono diffuse in altre parti del paese, ravvivando il lungo e mai accantonato dibattito sulla polizia morale e sul codice di abbigliamento obbligatorio.

All'inizio di questa settimana, Montazeri ha detto che il parlamento, la magistratura e un alto organo culturale stanno esaminando la questione dell'hijab obbligatorio e gli esiti saranno annunciati tra due settimane.

"Stiamo lavorando rapidamente sulla questione dell'hijab e stiamo facendo del nostro meglio per sviluppare una soluzione saggia per affrontare questo fenomeno che fa male al cuore di tutti", ha affermato lo scorso venerdì.

Difficile non leggere quanto sopra dichiarato come un’apertura alla piazza e plausibilmente anticipatorio di nuove riforme.

Del resto un dibattito interno tra le autorità religiose del paese era già in corso e in seno ad alcune “guide” sciite iraniane era matura la convinzione che sebbene indossare il velo fosse un obbligo morale, doveva comunque rimanere una scelta di autodisciplina per le donne musulmane e fosse deleterio imporlo per legge.

Francesco Fustaneo

Francesco Fustaneo

Laureato in Scienze Economiche e Finanziarie presso l'Università degli Studi di Palermo.
Giornalista pubblicista dal 2014, ha scritto su diverse testate giornalistiche e riviste tra cui l'AntiDiplomatico, Contropiano, Marx21, Quotidiano online del Giornale di Sicilia. 
Si interessa di geopolitica, politica italiana, economia e mondo sindacale

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta di Fabrizio Verde Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Cina e Russia non temono più l'Occidente di Michele Blanco Cina e Russia non temono più l'Occidente

Cina e Russia non temono più l'Occidente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti