L'ONESTÀ NON PUO' ESSERE REGOLA POLITICA SE A DOMINARE E' IL CAPITALISMO

L'ONESTÀ NON PUO' ESSERE REGOLA POLITICA SE A DOMINARE E' IL CAPITALISMO

"L'onestà è un elemento fondamentale dell'animo umano, aspirare ad essa ci rende migliori. Ma non può diventare regola delle relazioni sociali e politiche se domina il capitalismo, un sistema che premia la disonestà tanto più è grande, efficiente e meglio capace di celarsi dietro l'ipocrisia".

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Giorgio Cremaschi

I veri disonesti, cioè coloro che mettono il proprio interesse personale davanti a tutto, non possono comprendere i veri onesti, cioè coloro che sono disposti a sacrificare quell'interesse di fronte a principi e valori.

Per i disonesti, gli onesti devono avere per forza un secondo fine, inconfessabile e nascosto dal rigore dei comportamenti.

Per i disonesti. è impossibile che questo secondo fine non ci sia, perché essi misurano gli altri secondo sé stessi. Ma anche gli onesti non riescono a capire i loro opposti. Perché essi non riescono a credere che si possa agire per puro interesse personale, hanno in mente sé stessi e perciò attribuiscono ai disonesti fini buoni reconditi, che magari si lamentano di non riuscire a capire.

Questa dialettica dell'animo umano, tra persone e nelle persone, diventa patologica quando vien assorbita dal potere.

Se il potere economico e politico mette l'interesse personale davanti a tutto, la disonestà diventa sistema. E l'ipocrisia di cui i disonesti accusano gli onesti diviene la facciata ufficiale delle relazioni umane, facciata dietro alla quale i disonesti per primi si rifugiano.

Se il sistema economico e politico mette il successo personale davanti a tutto e premia i vincenti e irride i perdenti - perdente, looser, è l'insulto dilagante oggi negli USA - non possono che essere i disonesti a comandare. E gli onesti, anche quando si ribellano, possono solo affidarsi al miglior disonesto, a colui che meglio li inganna giocando sulla loro naturale disposizione a credere che ci sia sempre un fine buono anche nelle peggiori porcherie.

Per questo la pura onestà non può essere programma politico. Quando è legalmente onesto l'amministratore delegato che guadagna milioni e milioni di euro licenziando e schiavizzando i dipendenti della grande impresa che dirige; e tanto più è feroce, tanto più il mercato lo premia.

Quando invece è legalmente disonesto chi lotta per i propri elementari diritti, casa, lavoro, salute, istruzione anche ricorrendo a metodi non ammessi dalla legge. Quando il politico cinico, che persegue una pura strategia di potere, guadagna successo contro chi mette i fini davanti alla carriera e magari irride il perdente, presentandolo come anticaglia di un passato scomparso.

Quando tutto questo diviene la normalità di un sistema, non si può separare la questione dell'onestà da quella del potere.

Se non si ha l'obiettivo di rovesciare un potere economicamente e politicamente disonesto, l'onestà non ha dimensione politica. Per me un mondo dove cento persone detengono la stessa ricchezza dei tre miliardi di persone più povere, è un mondo totalmente disonesto.

E non credo neppure che siano davvero onesti personalmente i possessori di tanti beni, no per me chi è sfacciatamente ricco non lo è mai innocentemente.
 
L'onestà è un elemento fondamentale dell'animo umano, aspirare ad essa ci rende migliori. Ma non può diventare regola delle relazioni sociali e politiche se domina il capitalismo, un sistema che premia la disonestà tanto più è grande, efficiente e meglio capace di celarsi dietro l'ipocrisia.

Queste riflessioni terra terra, che qualcuno giudicherà moraliste e qualcun altro un poco ciniche, mi sono ispirate da fatti e fatterelli di questi giorni.

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana di Paolo Desogus Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il Primo Maggio e il mondo multipolare di Fabrizio Verde Il Primo Maggio e il mondo multipolare

Il Primo Maggio e il mondo multipolare

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo! di Marinella Mondaini La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo!

La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo!

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

La Festa dei precari e dei sottopagati di Gilberto Trombetta La Festa dei precari e dei sottopagati

La Festa dei precari e dei sottopagati

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda di Pasquale Cicalese Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024  di Andrea Puccio UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti