Opec+ decide drastico taglio della produzione di petrolio. Sconfitta diplomatica per gli Stati Uniti

10018
Opec+ decide drastico taglio della produzione di petrolio. Sconfitta diplomatica per gli Stati Uniti

Si allarga il consenso sulla decisione di tagliare la produzione di petrolio nonostante la forte contrarietà di Washigton. Gli Emirati Arabi Uniti sostengano i sostanziali tagli alla produzione di petrolio proposti dall'Arabia Saudita e dalla Russia nel corso della riunione Opec+, sferrando così un duro colpo agli Stati Uniti che si stanno prodigando per cercare di fermare l'accordo.

Due fonti hanno dichiarato al Financial Times che gli Emirati Arabi Uniti sono a favore nonostante gli sforzi incessanti da parte degli Stati Uniti e di altre potenze occidentali per dissuadere la nazione dall'accordo. Lo Stato del Golfo è uno dei membri più influenti dell'Opec+ al di fuori dell'Arabia Saudita e della Russia.

"Pur rispettando la loro opinione (degli Stati Uniti), l'organizzazione deve fare ciò che è nel suo interesse", ha dichiarato una fonte Opec del Golfo in vista della riunione, in cui il gruppo dovrebbe annunciare piani di riduzione della produzione di 1 milione - 2 milioni di barili al giorno o più.

Questa è stata poi l’entità effettiva dei tagli decisi: l’Opec+ ha approvato il taglio della produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno in seguito alle raccomandazioni del suo comitato di controllo, secondo quanto riportato da Reuters. Durante la riunione tenuta a Vienna i produttori hanno concordato un profondo taglio dell'obiettivo di produzione, riducendo l'offerta in un mercato già ristretto nonostante le pressioni degli Stati Uniti a pompare più petrolio. Si tratta del più grande calo di produzione dall'inizio della pandemia di Covid-19.

Diversi esperti sostengono che una simile mossa potrebbe essere un forte colpo per l'amministrazione Biden, in quanto porterebbe a un aumento significativo del prezzo della benzina negli Stati Uniti.

In questo contesto, martedì la CNN ha riferito che nei giorni scorsi diversi alti funzionari statunitensi del settore energetico, economico e degli affari esteri hanno condotto trattative con i rappresentanti di Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti, tra gli altri Paesi, per convincerli ad opporsi all'iniziativa.

Inoltre, la CNN ha citato un documento con presunti punti chiave per i negoziati tra Washington e i suoi partner. Secondo i media, i funzionari statunitensi hanno sostenuto che la prospettiva di tagli alla produzione minaccerebbe un "disastro totale" e sarebbe considerata "un atto ostile".

Secondo il Financial Times gli Stati Uniti si vendicheranno della decisione presa dall’Opec* nonostante la contrarietà di Washington. 

Tuttavia il ministro dell'Energia degli Emirati Arabi Uniti, Suheil al-Mazroui, ha affermato che la decisione dell'OPEC+ è stata influenzata dal rischio di una recessione e dal calo dei prezzi del petrolio.

"L'OPEC+ rimane un'organizzazione tecnica ed è molto importante che la decisione rimanga tecnica e non politica”, ha spiegato il politico emiratino per chiudere ogni polemica. 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta di Fabrizio Verde Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La dura realtà per i lavoratori italiani di Michele Blanco La dura realtà per i lavoratori italiani

La dura realtà per i lavoratori italiani

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti