Papa Francesco e i portuali di Genova sotto minaccia

3180
Papa Francesco e i portuali di Genova sotto minaccia

Faro di Roma

 

Il primo passo lo ha fatto lui, Papa Francesco, che ha letto sui giornali del coraggio mostrato dai portuali diGenova nel rifiutarsi di caricare le armi su navi destinate a paesi in guerra, come in questo momento l’Arabia Saudita, Yemen e Israele. E li ha indicati pubblicamente come esempi da seguire, cioè come eroi civili.

“In un porto, adesso non ricordo bene – ha detto Papa Francesco – è arrivata una nave piena di armi che doveva passare le armi a una nave più grande che doveva andare nello Yemen, e noi sappiamo cosa succede nello Yemen. I lavoratori del porto hanno detto no. Sono stati bravi! E la nave è tornata a casa sua. Un caso, ma ci insegna come si deve andare” avanti perchè “la pace oggi è molto debole, molto debole! Ma non dobbiamo scoraggiarci”.

“Buongiorno Santità – hanno scritto i portuali in un messaggio di risposta indirizzato a Francesco – siamo il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova.
Ci rivolgiamo a Lei, Papa Francesco perché nella lotta contro il traffico di armi che passano per i nostri porti e che erano dirette in Yemen lei ha fatto dichiarazioni importanti che ci hanno fatto sentire nel giusto”

“Quel porto – ricordano i portuali – era Genova e quei lavoratori eravamo noi che insieme a associazioni pacifiste, scout, gruppi e movimenti antimilitaristi e per i diritti umani e con alcune organizzazioni sindacali siamo riusciti a bloccare il traffico di armi per lo Yemen. Pochi giorni fa abbiamo fatto lo stesso per le armi dirette al conflitto israelo palestinese”.
Al Papa i portuali confidano le proprie inquietudini: “Ora succede – spiegano – che quella lotta e quella vittoria contro la guerra, contro i traffici di armi e per salvare vite umane ci si sta ritorcendo contro. La questura di Genova ci sta indagando per associazione a delinquere. Ci creda siamo tutto fuorché delinquenti. Abbiamo organizzato scioperi, blocchi, qualche azione diretta per attirare l’attenzione su quanto stava passando dai nostri porti. Mettendoci la faccia, senza nasconderci, sempre alla luce del sole e prestando attenzione che nessuno si facesse male, con coraggio e ostinazione. Questa lotta ora sta coinvolgendo tanti altri lavoratori portuali italiani e stranieri e per questo stanno cercando di isolarci con condanne gravi che peseranno sulle nostre vite”.

“Abbiamo deciso di rivolgerci a Lei – rivelano i portuali- perchè abbiamo bisogno di un altro atto di solidarietà e coraggio da parte Sua per dimostrare che non bisogna aver paura a dire la verità, a lottare per la pace e contro quella che giustamente lei ha definito IPOCRISIA ARMAMENSTISTA.
Abbiamo bisogno di sentire nuovamente le sue parole quando ha detto “Occorre parlare come fratelli. La fratellanza umana! Fermiamoci ragazzi, fermiamoci perchè la cosa è brutta!” Abbiamo bisogno che questa vicenda che ci vede coinvolti venga archiviata e che certe accuse assurde vengano ritirate”.

“Abbiamo bisogno del suo aiuto e dell’aiuto di tutti per poter continuare da lavoratori portuali a contrastare il traffico di armi.
Grazie”, conclude infine il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Bye bye occidente: Lo SCO vara la sua Banca di Sviluppo di Giuseppe Masala Bye bye occidente: Lo SCO vara la sua Banca di Sviluppo

Bye bye occidente: Lo SCO vara la sua Banca di Sviluppo

CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO di Michelangelo Severgnini CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO

CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo di Francesco Santoianni Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente di Francesco Erspamer  Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi" di Marinella Mondaini Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti