Robert Malone denuncia persecuzione dei medici non allineati con la narrazione pandemica

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Robert Malone denuncia persecuzione dei medici non allineati con la narrazione pandemica

Mala tempora currunt per quegli scienziati che non si piegano alla narrazione pandemica dominante. Uno di questi scienziati è sicuramente Robert Malone, virologo e immunologo statunitense, uno dei ricercatori che ha contribuito dagli anni '80 agli studi sulla tecnologia a mRNA, quella utilizzata dai vaccini anti-covid sviluppati da Pfizer e Moderna. 

Malone ha denunciato quella che definisce una persecuzione contro i medici che cercano e prospettano una strada diversa nel contrasto al Covid. 

"Parlerò senza mezzi termini", ha twittato Malone. “I medici che parlano apertamente vengono attivamente perseguitati tramite le commissioni mediche e la stampa. Stanno cercando di delegittimare e farci fuori uno per uno. Questa non è una teoria del complotto, è un dato di fatto. Per favore svegliatevi. Questo sta accadendo a livello globale".

“Sono stato etichettato come ‘terrorista’ dalla stampa italiana quando ero a Roma per l'International COVID Summit. Il mio crimine? Sostenere il trattamento precoce della malattia COVID-19. Suggerisco che meriti un po' di meditazione”, ha poi aggiunto il virologo statunitense. 

Malone è stato bersagliato di attacchi quando ha affermato che i bambini non dovrebbero essere vaccinati contro il Covid e quando ha lanciato l’allarme sul rischio di miocardite per i giovani vaccinati.

Preoccupazione che in effetti hanno trovato conferma nelle decisioni di paesi come Finlandia, Danimarca e Svezia che hanno deciso di sospendere le inoculazioni dei vaccini Moderna nei soggetti maschi più giovani dopo le segnalazioni di effetti collaterali cardiovascolari.

Il virologo statunitense ha poi denunciato di aver subito delle restrizioni dalla rivista New England Journal of Medicine. L’indirizzo IP di Malone è stato bloccato, quindi non ha più accesso al sito della rivista medica. A tal proposito Malone ha definito questo blocco come un “atto meschino”. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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