Venezuela: Reuters ammette violenza dell'opposizione

Venezuela: Reuters ammette violenza dell'opposizione

I corrispondenti dell'agenzia internazionale raccontano le violenze organizzate dall'opposizione venezuelana

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I fatti hanno la testa dura. Una menzogna non può essere reiterata per troppo tempo senza correre il rischio di venire smentiti, così il circuito mediatico mainstream dopo aver per giorni narrato la storia della democratica opposizione venezuelana brutalmente repressa dal regime socialista di Maduro, si vede costretto a rettificare la storia, perché dall’evidenza dei fatti emerge il contrario. 

 

Le manifestazioni dell’opposizione sono permeate dalla violenza. Una violenza brutale volta a spargere terrore e morte per costringere il legittimo governo a dimettersi. I corrispondenti dell’agenzia Reuters raccontano che in occasione di una protesta di questa settimana, alcuni manifestanti hanno bloccato un’autostrada con detriti e spazzatura, appiccando incendi e piazzando le famigerate guayas. Dopodiché hanno saccheggiato un magazzino governativo, bruciato due camion e rapinato il team medico di un’ambulanza. 
 

QUI PER LEGGERE TUTTO IL RESOCONTO DI  Brian Ellsworth da CARACAS


«Quello che stanno facendo non è una protesta pacifica. Stanno danneggiando qualcosa che appartiene allo Stato e che potrebbe essere usato per curare anche i loro familiari», questo è quanto dichiarato da Wilbani Leon, capo di una squadra di paramedici di Caracas, al giornalista della Reuters. 
 

L’opposizione cerca di addossare la responsabilità al governo affermando che gli autori dei fatti violenti sono infiltrati inviati per delegittimare le proteste. Un’accusa che viene smentita dai fatti visto che in più di un’occasione sono stati i leader stessi dell’opposizione a guidare le azioni dei violenti. Piano piano la verità inizia ad emergere come vedete. In Italia ora qualcuno riporterà il resoconto dell'inviato di Reuters da Caracas?

Domanda retorica chiaramente per un paese che si fida del "reportage" di "inviati" da Miami...

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