Assad: "Sappiamo con certezza che Erdogan usa terroristi nel Nagorno-Karabakh"
Per il presidente siriano, in una serie di interviste a media russi: è Erdogan il "principale fomentatore del recente conflitto nel Nagorno Karabakh tra Azerbaigian e Armenia"
Dopo l’intervista rilasciata ieri alla nota giornalista russa Olga Belova (che l’AntiDiplomatico vi ha pubblicato nella sua interezza ieri), il presidente siriano Assad torna a parlare oggi con i media russi.
A Rio Novosti e Sputnik il presidente siriano si è scagliato contro Erdogan, principale sostenitore con gli altri paesi Nato di quei terroristi che hanno distrutto e destabilizzato il suo paese e che ora Ankara sta in parte spostando al confine armeno-azero dopo il caso della Libia.
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha accusato il capo di stato turco Tayyip Erdogan di essere "il principale istigatore" del conflitto in Nagorno-Karabakh; accuse lanciate in un'intervista all'agenzia di stampa russa RIA pubblicata oggi. Nella stessa intervista, interpellato sull'impiego di "mercenari siriani" filo-turchi sulla linea del fronte a fianco delle forze azere, Assad, ha affermato che "Damasco può confermarlo".
Per Bashar al-Assad, infatti, Recep Tayyip Erdogan è il "principale istigatore" della recrudescenza del conflitto tra Armenia e Azerbaigian, confermando di avere informazioni sul fatto che la Turchia abbia inviato quelli che in occidente hanno definito "ribelli moderati" al fronte di guerra tra i due paesi del Caucaso.
Nell’intervista rilasciata a Sputnik, Assad è andato ancora più nello specifico sostenendo come Erdogan "sostiene i terroristi in Siria e Libia ed è stato lui per primo a fomentare il recente conflitto nel Nagorno Karabakh tra Azerbaigian e Armenia", con "i metodi di sempre" e "le grandi potenze e i Paesi ricchi" che sostengono Ankara sono "complici" della Turchia.
"Non servono prove sul fatto che ricorra agli stessi metodi nel Nagorno Karabakh. E' molto probabile perché come ho detto è stata la Turchia a provocare il provocare il problema". E la Siria, martoriata da un conflitto esploso nel 2011 sulla scia di inedite proteste antigovernative, può confermare "in modo inequivocabile" che vengono trasferiti "terroristi" dal Paese arabo al Nagorno Karabakh, "non perché ne abbiamo le prove ma perché anche in assenza di prove ci sono alcuni segnali". "Possiamo dire con certezza - ha concluso - che usa terroristi della Siria e di altri Paesi nel Nagorno Karabakh".