«In qualsiasi paese del mondo questo è tradimento». Sull'arresto degli oppositori in Nicaragua

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«In qualsiasi paese del mondo questo è tradimento». Sull'arresto degli oppositori in Nicaragua

Cosa succede in Nicaragua? Dai soliti noti arrivano le solite accuse trite e ritrite di calpestare i diritti umani, degli arresti politici del sandinista Ortega, di un Nicaragua governato col pugno di ferro dall’ex guerrigliero ormai divenuto tiranno. 

La situazione non è questa. Come spiega Carlos Fonseca Terán: «Una certa distinta signora della nostra aristocrazia bananiera è stata scoperta come la principale cassiera delle risorse provenienti da potenze straniere e ostili al Nicaragua, tra i cui beneficiari ci sono i cosiddetti ‘giornalisti indipendenti’, che lavorano come salariati al servizio di interessi stranieri e contrari a quelli del nostro Paese». 

«In qualsiasi paese del mondo - continua Carlos Fonseca Terán - questo è tradimento. In alcuni implica il carcere; in altri, pena massima, ma in nessun ordinamento giuridico-politico, per quanto democratico, è ammesso che chi commette questo reato possa candidarsi a qualsiasi ufficio pubblico. Nel caso di questa donna, non è mai stata nemmeno pre-candidata, poiché non si era iscritta come tale in nessun partito o alleanza politica. Anche un noto giornalista inginocchiato ai gringos le ha detto con coraggio in un'intervista fino a quando non l'ha fatta arrossire, che non era candidata a nulla».

La signora in questione è Cristiana Chamorro. Arrestata perché accusata di di gestione abusiva e falso ideologico per il suo ruolo nell'ONG intitolata a sua madre ed ex presidente del Nicaragua Violeta Barrios de Chamorro.

Dopo mesi di indagini, il Ministero dell'Interno ha rivelato che la Fondazione ha ricevuto oltre 1 milione di dollari dall'Agenzia spagnola per la cooperazione allo sviluppo internazionale (AECID) e dall'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) nel 2020.

Secondo Mision Verdad, il fratello di Cristiana, Carlos Chamorro, ha ricevuto nello stesso anno oltre 152.000 dollari da entrambe le agenzie, che come noto sono state create per interferire negli affari interni dei paesi sovrani. Si tratta dei classici strumenti utilizzati per preparare il terreno a una rivoluzione colorata. 

La Fondazione Violeta Barrios de Chamorro, chiusa a febbraio, "ha gravemente violato i propri obblighi. L'analisi dei suoi bilanci dal 2015 al 2019 ha rivelato chiare indicazioni di riciclaggio di denaro”, ha affermato il ministro degli Interni di Managua. 

Chamorro, che nega le accuse contro di lei, sarà impossibilitata a ricoprire cariche pubbliche fino a quando non sarà concluso il processo nei suoi confronti. Questo significa che non potrà presentare la sua candidatura alle elezioni presidenziali del prossimo 7 novembre. 

Anche se come evidenzia Carlos Fonseca Terán, «questa signora ‘dell’alta società’ si era solo limitata ad esprimere il suo desiderio di essere presidente, ma anche se fosse stata precandidata o candidata, non sarebbe stata esentata dall'essere indagata, processata e condannata se ritenuta colpevole di qualsiasi reato contro di lei. Riciclaggio di denaro sporco, finanziamento da potenze straniere per azioni lesive degli interessi della nazione, o qualsiasi altro atto criminale di qualsiasi tipo. Per il resto, le prove incriminanti sono visibili e circolano viralmente. 

L'USAID, il NED, la Fondazione Soros, OXFAM tra le altre agenzie l’hanno finanziata con milioni di dollari per gli scopi sopra menzionati, e il riciclaggio di denaro è stato solo un metodo tra gli altri, utilizzato nella gestione di questi e altri fondi di dubbia origine, né più né meno come accadde negli anni Ottanta con i soldi del narcotraffico, utilizzati dalla CIA per finanziare la controrivoluzione, o come sta accadendo proprio ora con il finanziamento del narco-paramilitarismo colombiano a certi personaggi oscuri dell'opposizione golpista, che non è una legittima opposizione, ma una quinta colonna dell'interventismo straniero nel nostro Paese». 

Sanzioni USA

L’arresto di Chamorro e dei suoi sodali ha fatto infuriare gli Stati Uniti che hanno imposto sanzioni. "Gli Stati Uniti condannano queste azioni nei termini più inequivocabili e ritengono il presidente Ortega e coloro che sono complici di queste azioni responsabili della loro sicurezza e del loro benessere". In risposta "a questa ondata di oppressione e a causa della mancata attuazione da parte del Nicaragua delle riforme elettorali ormai scadute, richieste dall'Organizzazione degli Stati americani e sostenute dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti stanno imponendo sanzioni a diversi membri del regime di Ortega per la loro complicità nelle attività del regime di Ortega”. 

Agli Stati Uniti risponde prontamente l’ALBA-TCP. In una dichiarazione ufficiale, l'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America - Trattato di Commercio dei Popoli, ha respinto con forza il recente annuncio di misure coercitive unilaterali da parte del governo degli Stati Uniti contro il popolo nicaraguense.

A tal proposito, il documento emanato dall'organizzazione multilaterale, afferma che le sanzioni costituiscono un'evidente violazione del diritto internazionale. Pertanto, viene confermato il sostegno e la solidarietà al governo nicaraguense, presieduto dal comandante Daniel Ortega Saavedra.

Il il segretario esecutivo dell'ALBA, Sacha Llorenti, tramite Twitter, ha fatto riferimento all'attacco che la Casa Bianca ha perpetrato «contro 4 funzionari nicaraguensi che rappresentano la dignità e l'eroismo del popolo nicaraguense».

I funzionari sono Camila Antonia Ortega Murillo, coordinatrice della Commissione Economia Creativa; Leonardo Ovidio Reyes Ramírez, presidente della Banca Centrale; Edwin Ramón Castro Rivera, deputato dell'Assemblea Nazionale e Julio Modesto Rodríguez Balladares, generale di brigata.

Nel suo comunicato, l’ALBA-TCP, ribadisce che queste misure coercitive unilaterali «mostrano la natura interventista di uno Stato che viola le disposizioni del diritto internazionale».
ALBA ratifica la sua solidarietà con il popolo, il governo di riconciliazione e unità nazionale della Repubblica del Nicaragua. Supporta anche il presidente Daniel Ortega Saavedra e la vicepresidente Rosario Murillo.

«I paesi membri dell'Alleanza chiedono alla Comunità Internazionale di respingere questo tipo di intimidazione e difendere la sovranità; l'autodeterminazione e l'indipendenza politica degli Stati».

Da Caracas fa sentire la sua voce anche la Repubblica Bolivariana del Venezuela. Altro paese costretto a subire la barbarie delle sanzioni coercitive statunitensi. 

Il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, ha affermato che «il Venezuela esprime categoricamente il suo rifiuto verso il nuovo assalto interventista del governo degli Stati Uniti contro il popolo e le istituzioni nicaraguensi, imponendo nuove misure coercitive unilaterali nei confronti di quattro alti funzionari».

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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