Elezioni in Venezuela: tutti i candidati e i principali punti programmatici

Elezioni in Venezuela: tutti i candidati e i principali punti programmatici

Saranno 5 i candidati alla carica di presidente. Queste le loro principali proposte sintetizzate da teleSUR

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Tra circa un mese sono previste le elezioni presidenziali in Venezuela. Il relativo silenzio calato sul paese sudamericano - oggetto di attacchi  mediatici inauditi praticamente senza soluzione di continuità - sarà sicuramente rotto con i media mainstream pronti a tornare a propinare all’opinione pubblica una narrazione distorta su quanto avviene a Caracas. 

 

Per qualcuno intossicato dalla propaganda mediatica del mainstream suonerà strano, ma è così. In Venezuela si svolgono regolarmente libere elezioni, con un sistema elettorale giudicato tra i migliori ed efficienti al mondo. Ad affermarlo è la fondazione Carter, non proprio un covo di castristi ammaliati dal socialismo in salsa sudamericana.

 

Saranno 5 i candidati alla carica di presidente. Queste le loro principali proposte sintetizzate da teleSUR

 

Nicolas Maduro Moros

 

L’attuale presidente in carica, candidato per il Gran Polo Patriottico, ha promesso di portare avanti una ‘rivoluzione economica’ per combattere gli assalti finanziari provenienti dall’estero attraverso sanzioni e guerra economica. 

 

Di fronte a una guerra economica guidata dagli Stati Uniti e dai suoi gruppi di opposizione locali alleati, Maduro ha dichiarato che continuerà a sostenere il Bolivar come valuta del Venezuela e rafforzare il mercato internazionale della criptovaluta venezuelana, il Petro.

 

Il candidato, promettendo di continuare a portare avanti l'eredità della Rivoluzione Bolivariana, ha affermato di voler dare priorità all'espansione dell'educazione pubblica e costruire cinque milioni di nuove case attraverso la missione abitativa.

 

Migliorare l'accesso al pubblico, per un'assistenza sanitaria di qualità è stata anche sottolineata come una priorità.

 

Henri Falcón

 

Il candidato di Avanzada Progresista, Henri Falcón, ha dichiarato di voler dollarizzare l’economia per combattere la crisi economica del paese, una mossa che i critici sostengono subordinerebbe l'economia e le politiche agli Stati Uniti.

 

Falcón ha criticato il governo di Maduro, dicendo che "ha violato il principio fondamentale di un'economia libera, e che i controlli sui cambi devono essere revocati".

 

Il candidato dell'opposizione ha proposto di decentralizzare alcuni servizi pubblici, e spiegato che avrebbe "cercato un aiuto straniero" per far uscire il Venezuela dalla crisi.

 

Inoltre, la campagna di Falcón si concentra sulla necessità di diversificare l'economia storicamente basata sul petrolio in Venezuela e investire in altre potenziali industrie.

 

Falcón ha causato polemiche tra l'opposizione spaccata semplicemente per il fatto di correre per la presidenza. Diversi gruppi estremisti dell'opposizione hanno rifiutato di partecipare alle elezioni, affermando che queste siano "illegittime” nonostante vi sia supervisione internazionale e siano state fornite tutte le garanzie del caso.

 

Javier Bertucci

 

Javier Bertucci, candidato di Esperanza por El Cambio, ha dichiarato che "modernizzerà" il sistema sanitario venezuelano e "ristrutturerà" il sistema educativo.

 

Bertucci "accetterebbe aiuti internazionali contro la crisi alimentare e sanitaria”.

 

Come Falcón, Bertucci ha affermato di voler eliminare i controlli sul cambio e tenterebbe di aumentare gli investimenti stranieri. Bertucci ha inoltre detto che non eliminerebbe i programmi sociali avviati dalla Rivoluzione Bolivariana, ma forse li ristrutturerebbe.

 

Una parte fondamentale della sua strategia economica prevede la trasformazione del Venezuela in una destinazione turistica internazionale.

 

Luis Alejandro Ratti

 

L'obiettivo principale del candidato indipendente, Luis Alejandro Ratti, è quello di "trasformare" gli organi del Potere pubblico, che significherebbe in effetti convocare una nuova Assemblea Nazionale Costituente.

 

Alejandro ha spiegato che la "meritocrazia" è un pilastro fondamentale della società e che gli affari dovrebbero avere un posto nel governo. A differenza di molti altri candidati, come Falcón, non è d'accordo sul fatto che la valuta del paese debba essere convertita in dollari, ma ha affermato che i controlli sul cambio dovrebbero essere revocati.

 

Una parte fondamentale della sua piattaforma prevede la ripresa delle relazioni con gli Stati Uniti e la promozione degli investimenti stranieri nel paese.

 

Reinaldo Quijada

 

Il candidato della Unidad Política Popular 89 (UPP89), Reinaldo Quijada, è un ingegnere elettronico in passato sostenitore dell'ex presidente Hugo Chavez, ma che in seguito ha preso le distanze da lui.

 

Ha intenzione di creare un sesto Potere Pubblico, o ramo governativo per gestire la valuta e gli affari economici, e che funzionerebbe essenzialmente come una banca centrale.

 

Il suo piano si chiama "La strada per uscire dalla crisi" e vuole dare "autonomia" a ciascuna branca governativa e richiederebbe incontri tra rappresentanti del governo e del settore privato per formulare una strategia economica.

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

La guerra mondiale e i rapporti di proprietà di Pasquale Cicalese La guerra mondiale e i rapporti di proprietà

La guerra mondiale e i rapporti di proprietà

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano di Michele Blanco Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti