I "miracoli di Draghi" in Grecia (dato per dato)

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I "miracoli di Draghi" in Grecia (dato per dato)

Il miracolo di San Mario. 

 

Nel periodo 2010-2019 in Grecia il rapporto debito/PIL è passato dal 129% al 195,5%. 

La disoccupazione è al 18%, più del doppio rispetto al 2008. 

Il reddito pro-capite è crollato del 20% e quello delle famiglie del 38%. Gli stipendi si sono ridotti in media del 21%. 

A inizio 2020 lo stipendio medio mensile ammontava a 770 euro. Mezzo milione di lavoratori percepiva un salario inferiore a 500€ e il numero di lavoratori con una retribuzione al di sotto dei 250€ è quadruplicato fino a interessare più di 200mila persone. 

Il 35% della popolazione vive in condizione di povertà assoluta o esclusione sociale. 

L’indice di Gini è cresciuto a tal punto che la Grecia risulta un Paese più diseguale del Bangladesh. 

Un capolavoro il cui principale effetto economico (oltre al disastro umanitario) è stato disciplinare violentemente, e al ribasso, il mercato del lavoro. E qualificabile come “miracolo” solo dall’idiozia o dalla malafede.

Scegliete voi in che categoria stare.

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

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