Poroshenko pronto a rimpiazzare Yatsenyuk con l’americana Yaresko

La sua nomina non dispiacerebbe né all'UE né agli Stati Uniti

2640
 Poroshenko pronto a rimpiazzare Yatsenyuk con l’americana Yaresko


di Eugenio Cipolla


 Quasi due mesi fa L’Antidiplomatico vi aveva anticipato, con un articolo piuttosto dettagliato, la possibile sostituzione dell’attuale premier ucraino Yatsenyuk. Complice la politica di austerità imposta dal Fondo Monetario Internazionale e abbracciata in toto dal primo ministro di Kiev, il suo partito, Fronte Popolare, è crollato in pochi mesi dal 22% delle ultime elezioni politiche a un misero 1%. Fattore non da poco, che lo ha costretto a non presentare candidati alle ultime elezioni amministrative, tenutesi domenica scorsa.
 
Ora il momento sembra essere arrivato. Petro Poroshenko, nelle prossime settimane, darà il via a un rimpasto di governo e a una girandola di poltrone. E il primo ad essere sacrificato sembra proprio essere Yatsenyuk. Tra qualche giorno ci sarà una riunione decisiva del consiglio di coalizione, composto dai quattro partiti che fanno parte della maggioranza parlamentare. Sarà lì che si giocherà il destino del premier.
 
Il Kommersant, citando una fonte dell’amministrazione presidenziale ucraina, dà per certa la fuoriuscita di Yatsenyuk al governo. Al suo posto dovrebbe essere nominata l’americana Natalia Yaresko, attuale ministro delle Finanze di Kiev. «Ci sono diverse ragioni – scrive il quotidiano – perché questo avvenga. Primo, come il ministro delle Finanze, secondo molti esperti, ha dimostrato la sua efficacia. Secondo, la sua nomina non mi dispiacerebbe né all'UE né agli Stati Uniti. Terzo, a differenza di Yatsenyuk e Saakashvili, attuale governatore della Regione di Odessa, la Yaresko non si è dichiarata come una politica indipendente e Poroshenko non la vive come una concorrente».  Le probabilità che Yatsenyuk si salvi, fa notare la pubblicazione, sono molto basse. Ciò avverrebbe solo nel caso in cui la maggioranza dovesse rischiare di spaccarsi, aprendo la strada alle elezioni anticipate. Cosa che Poroshenko non vuole.
 
Ma chi è Natalia Yaresko? Nata a Chicago, in Illinois, 50 anni fa, ma con origini ucraine, Yaresko ha conseguito un master in politiche pubbliche alla Kennedy School of Government di Harvard e un Bachelor of Science in contabilità presso la DePaul University di Chicago. Dopo la carriera universitaria, ha ricoperto varie posizioni presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Si è trasferita a Kiev nel 1992, pochi mesi dopo che l'Ucraina ha ottenuto l'indipendenza dall'Unione Sovietica, quando è stata messa a capo del dipartimento economico della ambasciata Usa.
 
Nel 1995, ha lasciato l'ambasciata degli Stati Uniti e si è messa a lavorare per la Western NSI Enterprise Fund (WNISEF), un fondo azionario finanziato dal governo degli Stati Uniti, dove ha ricoperto la carica di Chief executive officer. Durante la Rivoluzione arancione, Jaresko non ha nascosto le sue simpatie per la rivolta filo-occidentale. 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito di Fabio Massimo Paernti Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito

Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità di Michele Blanco Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti