Progressi russi al fronte spingono gli USA a negoziati più flessibili

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Progressi russi al fronte spingono gli USA a negoziati più flessibili

Le ultime settimane hanno visto un’accelerazione inattesa sul fronte diplomatico della guerra in Ucraina. A Mosca, il presidente Vladimir Putin ha incontrato l’inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, in un colloquio che - secondo il consigliere presidenziale Yury Ushakov - è stato “costruttivo, utile e sostanziale”. A influenzare positivamente il clima, ha sottolineato, sono stati i recenti avanzamenti dell’esercito russo lungo la linea del fronte: la presa di Kupiansk e Volchansk nella regione di Kharkov, di Pokrovsk (Krasnoarmeisk) nel Donbass e i progressi in direzione di Guliaipole a Zaporozhie.

Successi che avrebbero portato Washington a una “valutazione più flessibile” delle proposte russe. Ushakov ha confermato che le trattative sul conflitto avvengono attualmente solo tra Russia e Stati Uniti, in un formato rigorosamente a porte chiuse. Il regime di Kiev e l’Europa restano al margine: Mosca ribadisce la propria disponibilità a parlare con i leader europei, ma finora - evidenzia - è Bruxelles a rifiutare il dialogo. Durante le cinque ore di colloquio al Cremlino, gli emissari statunitensi hanno presentato quattro nuovi documenti per una possibile intesa.

“Alcune proposte sono accettabili per noi, altre no”, ha precisato Ushakov, confermando che tra i temi affrontati c’è anche la questione territoriale e, non da ultimo, dell’ingresso ucraino nella NATO. Nessun compromesso è stato ancora raggiunto, e non è prevista, per ora, una nuova riunione tra Putin e il presidente Trump. Tuttavia, secondo Mosca, la distanza verso la pace “non è aumentata”.

Nel frattempo, il presidente russo prosegue la sua agenda internazionale: una visita di Stato in India, il lancio del nuovo canale RT India e l’incontro con il presidente indonesiano Prabowo in quel di Mosca, a conferma di una diplomazia russa sempre più orientata al mondo multipolare.

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