Siria, armi chimiche: gli USA ci riprovano a Idlib

Provocazioni in vista

6278
Siria, armi chimiche: gli USA ci riprovano a Idlib



di Fulvio Grimaldi
 

Da qualche giorno è in atto, accompagnata dagli interventi dell’aeronautica russa, l’offensiva dell’Esercito Arabo Siriano, cioè delle forze governative, contro la regione di Idlib, a nord.ovest della Siria. Idlib è diventata nel corso della graduale liberazione delle regioni siriane occupate o infiltrate da Al Nusra (Al Qaida), Isis e altre fazioni jihadiste o cosiddette dell’Esercito Libero Siriano (Turchia e Nato), il santuario del mercenariato terrorista internazionale, inventato, addestrato e armato dalle potenze occidentali, dai loro regimi clienti del Golfo e dalla Turchia.


Nell’imminenza della battaglia per Idlib, come c’era da aspettarselo visti i precedenti, i servizi di intelligence statunitensi e britannici hanno diffuso la notizia della probabilità di un “attacco chimico di Assad”. Stancamente, gli aggressori, sconfitti su quasi tutta la linea, ripetono come estrema risorsa, le fake news stereotipate sulle “armi chimiche di Assad”. Quelle di cui l’ONU ha certificato la totale eliminazione dal territorio siriano fin dal 2013.


Era successo al tempo della liberazione di Aleppo, nella quali MSF (non presente nell’area) si distinse per false affermazioni circa bombardamenti siriani su ospedali, poi smentite dagli stessi abitanti e dalla realtà, come apparsa dopo la liberazione, quando si affermò l’uso di armi chimiche ad Idlib, mentre la diffusione di sostanze chimiche era risultata dal bombardamento di un deposito di tali sostanze gestito dai jihadisti. Le accuse di MSF provenivano dai famigerati Elmetti Bianchi, legati all’Isis, autori di infinite sceneggiate su presunti massacri e salvataggi, finanziati da Usa e Regno Unito e poi riparati in Israele.


L’impiego di altre armi chimiche, addirittura Sarin, poi ridicolizzato dai video girato sul posto e radicalmente smentito da giornalisti, testimoni e dagli stessi esperti dell’OPAC, l’organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche, sarebbero state usate dall’esercito siriano contro il sobborgo di Damasco, Est Ghouta, occupato dai terroristi. Non ne è stata trovata traccia sul luogo.


La grottesca ripetizione dell’accusa a Damasco nell’occasione dell’imminente sconfitta dell’ultimo importante fortilizio dei mercenari jihadisti, qui protetti dai turchi, è chiaramente finalizzata a giustificare, nel caso della provocazione effettuata, un intervento militare Usa, con tutte le conseguenze geopolitiche del caso. Dal momento che la Turchia di Erdogan, che già si è appropriata della regione siriana di confine di Afrin, ha l’interesse a mantenere il controllo anche su questa regione nell’immediata prossimità di Aleppo, c’è da ipotizzare un nuovo riallineamento delle alleanze.


In ogni caso è fondamentale che si attivi con il massimo della forza la controinformazione internazionale per sventare l’ennesimo complotto ai danni della Siria libera, laica, indipendente, unita e vittoriosa. Controinformazione che dovrebbe anche denunciare l’altra occupazione residua di territori siriani, nella straordinaria misura di oltre un terzo del paese, a opera di curdi sostenuti dagli Usa e dalle loro basi installate in tutta la zona detta Rojava. Al momento, le trattative tra Damasco e i curdi, di cui si vocifera in vista della reintegrazione del Rojava nel sovrano stato siriano, in forma di regione autonoma, con parallelo ritiro delle truppe e basi Usa, non hanno portato ad alcun risultato.


Un’occupazione che si estende ben al di là dei territori originariamente a maggioranza curda e che viene imposta a forza di una pulizia etnica caratterizzata da espropri, espulsioni, violenze e atrocità contro la maggioranza araba.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il socialismo e' l'antidoto di Paolo Desogus Il socialismo e' l'antidoto

Il socialismo e' l'antidoto

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Trump vuole fare pagare al mondo intero i debiti degli USA di Michele Blanco Trump vuole fare pagare al mondo intero i debiti degli USA

Trump vuole fare pagare al mondo intero i debiti degli USA

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti