Twitter blocca gli account della catena televisiva libanese Al-Manar legata ad Hezbollah
Twitter ha sospeso "la maggior parte" degli account collegati alla rete televisiva libanese Al-Manar, la quale ritiene che tale decisione sia stata presa su "pressioni politiche"
"Twitter ha bloccato la maggior parte degli account di Al-Manar sulla rete, senza preavviso", si legge sul sito Web della catena televisiva, specificando che i suoi account nelle lingue francese, inglese e spagnolo sono stati sospesi.
Al-Manar, una catena collegata al Movimento di resistenza islamica del Libano (Hezbollah), ha più di un milione di follower su Twitter e i suoi account sono caratterizzati da obiettività e accuratezza negli articoli e nelle notizie che trasmettono.
La catena libanese accusa la piattaforma americana nei social network di arrendersi a "pressioni politiche", proprio in un momento in cui alcuni media occidentali cercano di destabilizzare la situazione in Libano.
Secondo Al-Manar, la misura è stata adottata dopo che alcuni membri del Congresso degli Stati Uniti, sia repubblicani che democratici, hanno chiesto a Twitter, una società con sede a San Francisco, di sospendere tutti gli account collegati a Hezbollah e HAMAS (Movimento di resistenza islamica della Palestina), "per soddisfare la lobby sionista degli Stati Uniti".
In un atto simile, Twitter ha sospeso lo stesso giorno i resoconti dell'agenzia di stampa palestinese Qudsnet, nonché la pagina di Elam al-Harbi, relativa alle forze della Resistenza.
It seems that @twitter decided to remove AlManar from the platform. We can’t frame this other than an attack on free flow of information, especially that it comes at the same time as the removal of @qudsnet. pic.twitter.com/wfhbFxmgzk
— Mohamad ???? (@monajem) 2 novembre 2019
Attualmente, secondo gli analisti, è in corso una campagna di disinformazione deliberata sui social network per diffondere false notizie sulle proteste avviate dal 17 ottobre in Libano sulla precaria situazione economica e sull'aumento delle tasse.
In effetti, il paese arabo è oggetto di pressioni internazionali, in particolare dagli Stati Uniti, che cercano la manipolazione del governo libanese, ancor prima che Beirut annunciasse a febbraio la formazione di un nuovo governo, gli Stati Uniti, il regime di Israele e Arabia Saudita stavano cercando di indebolire e creare discordia tra la popolazione libanese, in modo che Hezbollah non potesse aumentare la sua influenza sull'Esecutivo.
Il leader di Hezbollah, Seyed Hasan Nasrallah, ha denunciato, venerdì scorso, che gli Stati Uniti "continuano ad esercitare pressioni sul Libano per imporre le loro condizioni", nonostante il fatto che tutto il popolo libanese cerchi di mantenere "la sua indipendenza politica".