Amici e no. Così si ricostruisce la sinistra?
Premettiamo che per noi Aboubakar Soumahoro, responsabile immigrazione nazionale USB, ha la caratura politica e il carisma per ricostruire un fronte che sappia finalmente far convergere quei milioni di disoccupati, poveri assoluti, precari, persone che vivono senza dignità, sfruttati che nel nostro paese oggi votano la quasi totalità per Movimento Cinque Stelle e Lega Nord.
La premessa è d’obbligo perché ci permette di riflettere sulla prima pagina de l’Espresso, che fa il seguito alla trasmissione PropagandaLive di Zoro.
Parliamo, in estrema sintesi, di quella “sinistra” che dopo le elezioni del 4 marzo invece dell'autocritica, della riflessione e delle scuse al popolo è passata alle prese in giro. Ecco fino a quando la presunta “sinistra” non solo con il popolo non ci parla, ma continua addirittura ad irriderlo, la “sinistra” non solo non è in grado di prendere niente dal suo elettorato potenziale (10 milioni tra poveri assoluti, poveri relativi, precari, disoccupati), ma non ne intercetterà nulla neanche in futuro, qualora in questa legislatura le speranze popolari, emerse in modo chiaro con le ultime elezioni, non dovessero concretizzarsi.
C’è una sola alternativa: la rottura della gabbia di quelle strutture sovranzionali come Unione Europea, zona euro e Nato che, da queste trasmissioni o giornalisti, vengono considerate al contrario “la casa”.
E rottura significa fare tabula rasa con tutto il passato. Se è vero, e noi ne siamo convinti, che Aboubakar Soumahoro abbia tutte le qualità per diventare il leader di un fronte finalmente in grado di fare tabula rasa con i fallimenti drammatici del passato, la prima operazione deve essere quella di proteggerlo. E per farlo, bisogna allontanare con molta accuratezza i finti amici. A partire da giornalisti e trasmissioni che si ostinano a parlare per conto della “sinistra” e tifano la destra ultraliberista del Pd.
La Redazione