Cosa resta di "pace" in quel Nobel?

Cosa resta di "pace" in quel Nobel?

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

“Il premio Nobel lo avrei dato ad Alexei Navalny”, ha dichiarato Dimitry Muratov, fondatore del quotidiano russo Novaya Gazeta, all’assegnazione del premio Nobel per la pace 2021.

A Navalny, il leader di un partito liberista filo-occidentale, l’uomo che partecipava alle cosiddette "Marce Russe" tra xenofobi e ultranazionalisti, condannato per appropriazione indebita e che, dopo un presunto avvelenamento letale, col veleno in corpo è volato in Gemania per continuare, subito dopo, ad attaccare il proprio paese.

Colpisce come in riferimento a un Nobel dato in difesa del diritto dei giornalisti di scrivere in libertà, si faccia riferimento a Navalny, ma ci si dimentichi di figure coraggiose come quella di Julian Assange che, svelando le ignominie commesse dei governi occidentali, paga tutt’ora con un’esistenza in carcere il prezzo della libertà d’informazione.

L’impressione è che troppo spesso il Nobel per la pace sia stato assegnato a chi si è schierato contro paesi economicamente e militarmente non allineati con l’Occidente.

Si pensi, ad esempio, a quando fu attribuito, in piena Guerra Fredda, a Lech Walesa, attivista dissidente all’interno dell’ex Unione Sovietica e fondatore di Solidarnosc, o a quando fu conferito, trent’anni dopo, a un guerrafondaio come il Presidente statunitense Barack Obama, sempre in prima linea nella lotta ai paesi lontani dall’orbita occidentale.

Pertanto il termine “pace”, che richiama i concetti di legame e unione, in questo contesto ha occultato, troppo spesso, l’essenza di chi, anziché schierarsi per l’armonia tra popoli e nazioni, si è schierato per la divisione tra le genti.

Siamo di fronte a un inganno in cui la realtà viene falsificata attraverso l’uso di determinate parole.

Il tentativo di modificare nelle masse la percezione del mondo attraverso questo tipo di strategia, non può essere casuale. Il fine appare quello di disinformare e oscurare il senso critico in una dimensione in cui, una lingua svuotata della propria sostanza finisce per essere funzionale alla manipolazione del pensiero.

Dunque, il Nobel è stato assegnato al leader di un giornale russo d’opposizione.

Sarebbe auspicabile che anche in Occidente vi fossero più giornali d’opposizione, non intenti a inneggiare personaggi come Navalny, ma in grado di contrastare questo tipo di narrazioni a una sola voce, che non fanno che peggiorare le dimensioni di una nuova guerra fredda di cui troppe persone, attualmente, non sono neanche consapevoli.

Sara Reginella

Sara Reginella

Psicologa a indirizzo clinico e giuridico, psicoterapeuta, regista e autrice di reportage di guerra. I suoi lavori integrano l’interesse per le dinamiche psicologiche con l’attenzione per l’attualità e uno sguardo che mai dimentica le frange socialmente più vulnerabili.

Il neoliberismo e l'idea di giustizia di Francesco Erspamer  Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Il neoliberismo e l'idea di giustizia

La mediazione cinese, l'arroganza occidentale di Paolo Desogus La mediazione cinese, l'arroganza occidentale

La mediazione cinese, l'arroganza occidentale

Sa(n)remo arruolati in guerra di Giorgio Cremaschi Sa(n)remo arruolati in guerra

Sa(n)remo arruolati in guerra

Putin a Mariupol e la propaganda (tragicomica) di Repubblica di Marinella Mondaini Putin a Mariupol e la propaganda (tragicomica) di Repubblica

Putin a Mariupol e la propaganda (tragicomica) di Repubblica

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?   di Bruno Guigue Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota" di Antonio Di Siena La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione! di Gilberto Trombetta La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

"Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati di Michelangelo Severgnini "Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati

"Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati

La Francia brucia. In Italia comanda Bonomi di Pasquale Cicalese La Francia brucia. In Italia comanda Bonomi

La Francia brucia. In Italia comanda Bonomi

Giacarta può essere sconfitta? di Federico Greco Giacarta può essere sconfitta?

Giacarta può essere sconfitta?

Gorbachev: ritorno alla terra di Daniele Lanza Gorbachev: ritorno alla terra

Gorbachev: ritorno alla terra

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California! di  Leo Essen Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

La Cgil dal consociativismo al governismo di Paolo Pioppi La Cgil dal consociativismo al governismo

La Cgil dal consociativismo al governismo

Nicolai Lilin: Putin e il grande conflitto in Ucraina di Damiano Mazzotti Nicolai Lilin: Putin e il grande conflitto in Ucraina

Nicolai Lilin: Putin e il grande conflitto in Ucraina