Dalla Germania chiedono di "revocare immediatamente tutte le sanzioni contro la Russia"
Sulla scia dell’incontro avvenuto a Ginevra tra Biden e Putin, la cancelleria tedesca Angela Merkel sostenuta dal francese Macron, aveva proposto un vertice tra i leader del blocco europeo e il presidente Putin per discutere dei vari argomenti sul tavolo che dividono Unione Europea e Russia. La proposta ha però ricevuto una sonora bocciatura. Per il rifiuto opposto dai paesi dell’est, Polonia in testa, baltici e alcuni paesi nordici.
Al contempo l’Unione Europea ha deciso di rinnovare le sanzioni contro la Federazione Russa nonostante questa mossa danneggi economicamente proprio l’Europa. Evidentemente la subordinazione ad alcuni ben determinati circoli atlantici è più forte anche degli interessi economici di un blocco europeo amorfo e senza sovranità.
“Secondo i calcoli dei maggiori economisti del nostro Paese, le perdite finanziarie delle sanzioni per la RFT hanno superato i 100 miliardi di euro”, ha affermato al quotidiano russo Komsolskaya Pravda, Olga Petersen (AfD), deputato al Landtag di Amburgo. Ragion per cui per “la ripresa delle relazioni russo-tedesche, è necessario revocare immediatamente tutte le sanzioni contro la Federazione Russa”.
Oltre la superficie la fotografia dell’Europa sembra essere più complessa della semplice contrapposizione tra un est legato a doppio filo ai circoli atlantici più reazionari e guerrafondai contrapposto a un ovest, rappresentato dall’asse franco-tedesco, più indipendente. Durante l’ultimo vertice, ad esempio, i Paesi Bassi hanno tenuto una linea molto intransigente verso Mosca.
“Penso che ogni paese abbia la sua motivazione - spiega Olga Petersen - Ad esempio, il commercio tra Germania e Paesi Bassi è aumentato negli ultimi anni. Al momento, Amsterdam è uno dei partner economici più importanti di Berlino e credo che sia abbastanza soddisfatta della situazione attuale. Il completo ritorno della Russia sui mercati europei potrebbe portare a una concorrenza indesiderabile per qualcuno”.
Quindi non solo russofobia: contro Mosca sembra essersi saldata una strana alleanza politica, ideologica e commerciale.