E arriva anche il "fate presto" di Scalfari
La deposizione di un non eletto, l'ultimo stadio del regime dell'Ue mai tentato prima. E Scalfari prepara il terreno..
“Un ministro del Tesoro unico come passo avanti verso gli Stati Uniti d'Europa, obiettivo fondamentale per affrontare i problemi d'una società globale come quella nella quale ormai da tempo viviamo”. Questa la battaglia lanciata ieri dal Quisling per eccellenza italiano, Eugenio Scalfari.
Ma possibile che continuino a far blaterare questo Quisling seriale? https://t.co/SOI4iFEl9l
— Vladimiro Giacché (@Comunardo) 10 Febbraio 2016
In tempi in cui la Troika torna a bussare alla porta dell'Italia, con la leva dello spread pronta a tornare d'attualità per un nuovo cambio di guardia, il fondatore di Repubblica sostiene, nel suo ultimo articolo apparso mercoledì, il documento stilato dai presidenti della Banca centrale tedesca e francese per la creazione di un organismo che creerebbe “il rafforzamento dell'eurozona e consentirebbe una politica di crescita diffusa in tutti i paesi che ne fanno parte. Quella politica cioè che la Bundesbank e il governo della Merkel hanno fin qui avversato”.
Nel documento si spiega come: "Un apparato decentralizzato, fondato sulla responsabilità individuale dei singoli Stati nazionali comporterebbe regole più stringenti, a cominciare dal fiscal compact e così pure il rischio delle esposizioni debitorie degli Stati... Andare in questa direzione consente di conservare la sovranità nazionale, con un livello di solidarietà inevitabilmente più basso e un riequilibrio tra responsabilità e controllo".
Dopo una ramanzina a Renzi - “Che cosa farà il nostro presidente del Consiglio finora è un mistero. Ci auguriamo che Renzi faccia proprie le proposte di Draghi e dei due capi della Bundesbank e della Banque de France, ma temiamo di no”. Consiglio o minaccia?
L'ultima frase risponde e fuga ogni dubbio: “Attento però, egregio premier: il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, è stato molto chiaro su questo punto: il rigore imposto dalla Germania aumenterà, il debito sovrano sarà più sorvegliato e le procedure contro le infrazioni aumenteranno. Pagheremo un prezzo alquanto salato per consentire che la sovranità italiana non venga minimamente toccata”.
E poi la conclusione che ricorda sempre il solito leitmotiv, il solito fate presto che ha aperto la strada a Monti e il commissariamento perenne del paese: “Insomma non volete perdere un grammo di sovranità. Piuttosto sia lui, quel finto ministro del Tesoro, ad aiutarvi per ottenere maggiore flessibilità”. Renzi è il terzo premier mai eletto da nessuno. Ora è a rischio la sua permanenza per volere di Bruxelles. La deposizione di un non eletto, l'ultimo stadio del regime dell'Unione Europea mai tentato prima. E Scalfari prepara il terreno, come sempre, come al solito.